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Amministrative Cento: votare con la testa

Da Pamelaferrara @PamelaFerrara

amministrative-centoIn questi giorni sto seguendo con passione le amministrative nel mio Comune.

Le campagne elettorali non sono altro che campagne di marketing nelle quali i politici cercano di far leva su questo o quel sentimento dell’elettore, che spesso non ha nulla a che vedere con ciò che è oggettivamente meglio per la città.

Sovrano incontrastato di questa tecnica è stato (e forse sarà ancora) Barack Obama, che ha investito le sue energie in una campagna politica/marketing incentrata su valori come la speranza, il progresso, la fiducia in se stessi: ha ripetuto il messaggio di “cambiamento” così tante volte che gli elettori l’hanno identificato con questo concetto, costringendo i suoi avversari a confrontarsi sulle proposte di cambiamento e distraendoli così dagli argomenti che li rendevano più forti, come l’esperienza e le relazioni con gli altri leader internazionali.
Ha vinto perché la stessa emotività che guida l’acquisto finisce per guidare anche il voto.

Quando non si parla di potenza mondiale, ma di Comune, gli espedienti sono rimasti quelli di 50 anni fa: il candidato che si fa fotografare con i figli in braccio, quello che si fa fotografare con i disabili, quello che si fa immortalare assieme alla protezione civile.

Leggendo i programmi elettorali, la sensazione è che, a rotazione, venga estratto dal cilindro questo o quell’argomento col solo scopo di far leva sui sentimenti più comuni, e tra 5 anni “tutti a casa” senza che i problemi reali siano stati risolti, perché per far crescere una città, oltre al cuore, ci vuole un po’ di testa.

Apro la pagina di un quotidiano locale, dove un candidato parla di sicurezza, della scuola di Corporeno che non ha le uscite di emergenza, di quella del Penzale che non è a norma dal punto di vista sismico, perché il terremoto è un argomento che ultimamente va molto di moda. Un altro candidato parla di rapporto di fiducia coi cittadini che devono essere prontamente informati sulle decisioni e le scelte prese, perché “I centesi vengono a conoscenza di un nuovo parcheggio solo quando vedono il tecnico che installa i colonnini, o mentre già stanno disegnando le strisce blu”.
Tra tutte queste “priorità”, fortunatamente un candidato parla anche di sviluppo economico, Paolo Fava, già sindaco di Cento dal 1993 al 2001.

Chissà, se la nuova amministrazione si impegna nel far crescere l’economia e nel risolvere l’isolamento viario che da sempre affligge i centesi, magari quando ci ritroveremo un parcheggio in più ce ne accorgeremo anche da soli.


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