Oggi c’è un gran fermento attorno agli Open Data, ed ai relativi data base, ed al loro utilizzo attraverso lo sviluppo di applicazioni che sfruttano i dati pubblici in formato aperto. Ma non tutte le amministrazioni la pensano nello stesso modo.
Il 5 novembre l’Agenzia per l’Italia digitale ha pubblicato la lista delle 10.073 (aggiornato all’11/11/2014) amministrazioni inadempienti, che nei termini previsti della legge non hanno inviato un file contenente l’elenco delle proprie basi di dati. Di questi, 287 sono amministrazioni Sarde.
Scuole, comuni, unioni di comuni, agenzie, consorzi, aziende sanitarie, parchi e tanti altre che ad oggi non hanno provveduto ad inviare i file con le loro informazioni.
La norma (art. 24-quater, comma 2, D.L. n. 90/2014, convertito in Legge n. 114/2014 lo scorso 11 agosto 2014) recita: “Entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, i soggetti di cui all’articolo 2, comma 2, del codice di cui al decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82, e successive modificazioni, comunicano all’Agenzia per l’Italia digitale, esclusivamente per via telematica, l’elenco delle basi di dati in loro gestione e degli applicativi che le utilizzano.”
La comunicazione prevista dalla norma deve riguardare tutte le basi di dati gestite dall’amministrazione per il perseguimento dei fini istituzionali (anagrafe, residenti, aire, deceduti, leva, elettorale, scrutatori, ecc.), comprese quelle connesse al funzionamento dell’amministrazione stessa (personale, bilancio, protocollo informatico, gestione documentale, ecc.).
Ma a cosa serviranno mai questi dati? Si legge nel sito dell’Agenzia che “si tratta di dati che non servono solo per la valorizzazione del patrimonio informativo pubblico, ma sono necessarie alla realizzazione di un catalogo nazionale che consenta alle pubbliche amministrazioni di comunicare tra loro attraverso la messa a disposizione a titolo gratuito degli accessi alle proprie basi di dati mediante la cooperazione applicativa” …. “l’elenco delle basi dati rappresenta quindi uno snodo di centrale importanza per l’attuazione di numerose disposizioni del Codice dell’Amministrazione Digitale (CAD) e dell’Agenda Digitale Italiana”.
Senza contare che un’efficace conoscenza di questi dati della pubblica amministrazione è un elemento rilevante per le attività di pianificazione e di supporto alle decisioni in molteplici campi tra cui, ad esempio, politiche di sicurezza, protezione civile, pianificazione territoriale, trasporti, ambiente, ecc..
Senza contare che in questo modo possiamo avere una conoscenza diretta e quasi immediata del mondo reale, nei suoi vari aspetti,
Oggi stiamo entrando in un nuovo modo di gestione delle informazioni, più veloci ed immediate sia per l’amministrazione che per il cittadino. Un modello nuovo che creare valore aggiunto e contribuisce alla creazione di nuove opportunità per le imprese e per i cittadini.