Amnesty International e Jihad. Reputazione a Rischio.

Creato il 09 marzo 2015 da Gianluca Pocceschi @geopolitiqui

Jihadi John,il membro dello Stato Islamico che è stato identificato come l’esecutore delle decapitazioni di almeno 5 ostaggi occidentali in Siria è un britannico di nome Mohammed Emwazi. Questo boia ha messo in imbarazzo diverse organizzazioni.

Una, è il servizio nazionale di sicurezza di Sua Maestà, l’M15 che lo ha interrogato per poi rilasciarlo permettendogli di fuggire dal Regno Unito. Un altro è Cage un gruppo islamico britannico che difende i diritti umani con chiare relazioni con Emwazi. Ma l’organizzazione più irrequieta è certamente Amnesty International.

Amnesty è stato fondato nel 1961 con la missione di promuovere campagne a difesa di prigionieri di coscienza, coloro che sono stati imprigionati per aver espresso il loro punto di vista senza far ricorso alla violenza.

Da allora il gruppo è diventato una grande organizzazione con più di 70 agenzie nazionali. Molti migliaia di prigionieri e persone perseguitate per le loro idee hanno beneficiato del coraggio degli attivisti di Amnesty in questi decenni. Nel 1977 ha vinto anche il nobel per la pace.

Cage descrive se stessa come an independent advocacy organisation working to empower communities impacted by the War on Terror.

Emwazi viene definito da membri di Cage come una “kind, gentle e beautiful young man”. Nel sito dell’organizzazione vengono rese note le corrispondenze intercorse dal 2009 al 2012 tra il gruppo e il futuro boia.

In queste e mail, Jihadi John denuncia le molestie a cui è stato soggetto dall’M15 durante un suo soggiorno in Tanzania perché sospettato di essere un jihadista in procinto di recarsi in Somalia.

Cage prende le difese di Emwazi (File Emwazi), seguito da partner nelle lotte per i diritti umani come Amnesty International.

Gita Sahgal, una figura rilevante di Amnesty è stata allontanata per aver criticato i legami dell’organizzazione con Moazzam Begg ex – detenuto britannico degli americani in Afghanistan e poi a Guantanamo ed ex – direttore di Cage (allora Cageprisoners).

Per Saghal “Cage dietro lo specchio della difesa dei diritti umani promuove la Jihad contro l’Occidente e contro i non islamici in generale. Cage è completamente avvelenata, promuove un’ideologia che deride i valori della tolleranza, specialmente contro le donne”.

Continua citando che “un immenso danno è stato fatto ad Amnesty International non solo a causa dei legami non chiari con Cage, ma soprattutto perché utilizza le ricerche di Cage, ha condiviso loghi con loro e firmato insieme lettere d’intenti su comuni lotte”.

Lord (Alex) Carlile, un supporter di lungo corso di Amnesty e per nove anni Britain’s Independent Reviewer of Terrorism Legislation ha dichiarato che l’organizzazione è stata estremamente ingenua ad associare il suo nome a Cage minando la sua reputazione.

Una reputazione a rischio considerando la ferocia di Jihadi John. E’ un mondo veramente difficile se non possiamo fidarci nemmeno di Amnesty International…


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