Amnesty International si insorge contro l’impunità nei campi di Tindouf in Algeria

Creato il 27 dicembre 2012 da Yellowflate @yellowflate
Un direttore dell’AI : “speriamo trovare in Algeria lo stesso spirito di apertura che c’è in Marocco”.

L’Amnesty International (AI) con sede generale a Londra, ha protestato, in occasione della pubblicazione de suo rapporto del 2012, contro il divieto di accesso in territorio algerino e nei campi del Polisario a Tindouf in sud ovest dell’Algeria, che le autorità impostano contro l’AI.

Malcolm Smart, direttore dell’AI incaricato del Medio Oriente e del Nord Africa ha detto durante un incontro con la Maghreb Arab Press (MAP), “speriamo trovare in Algeria lo stesso spirito di apertura che troviamo in Marocco”.
Il responsabile dell’AI indica che “il governo algerino ci ha informato che a causa delle nostre critiche della situazione in Algeria, non ci sarà permesso di visite”,
Malcolm Smart aveva auspicato di accedere in tutti i territori algerini ed i campi di Tindouf per giudicare il loco, le violazioni dei diritti dell’uomo, compresse quelle che colpiscono gli immigrati ed altre violazioni”. Ma “il nostro auspicio si contrasto dal rifiuto delle autorità algerine”, spiega con ammarezza.
Malcolm Smart chiarisce che l’Amnesty non è pronta ad “accettare accesso limitato in Algeria”, insistendo di desiderare di “avere l’accesso in tutto il territorio algerino compresso i campi di Tindouf”, constatando che la “piccola sezione” d’Amnesty International in Algeria trovava “difficoltà per lavorare in questo paese”.
“Se facciamo una paragone tra Marocco e l’Algeria, possiamo chiaramente, definire i punti di differenza, perché il Marocco ha permesso la realizzazione di numerosi vantaggi”, nota il direttore aggiungendo che “abbiamo fatto queste osservazioni alle autorità algerine che non le hanno accettato”.
Nel 2012, questa ONG umanitaria, invano, aveva provato di essere ricevuta in Algeria per far indagini sul caso del dissidente del Polisario, Mustapha Salma Ould Sidi Mouloud , ex responsabile della sicurezza del Polisario.
Mustapha Salma, per aver sostenuto pubblicamente il Piano di autonomia del Sahara nell’ambito dell’unità e la sovranità del Marocco, è stato rapito, torturato in Algeria per mesi prima di essere espulso in Mauritania da più di due anni fino oggi, mentre la sua moglie e 4 figli sono rimasti ancora nei campi.
Smart indica che l’Amnesty International tiene ad evocare i casi simili di quelli di Mustapha Salma Ould Sidi Mouloud, ricordando che l’AI spera che “il sostegno pacifico al Piano di autonomia (proposto dal Marocco) non può giustificare le negazioni fatte alla libertà di espressione” nei campi di Tindouf in Algeria.

Yassine Belkassem/Hicham Misroui MAP


Potrebbero interessarti anche :

Possono interessarti anche questi articoli :