Amo la terra
coltivata dai miei avi…
mi perdo tra i sentieri sterrati
che percorro spesso
nel tentativo vano di abbracciarla.
Ne amo i frutti dolci
o le verdure amare
mangiate in mezzo al pane.
Amo l’attesa
per il primo pomodoro
che non è meno
del tempo trascorso
ad aiutare piante
a venir su dritte e salde.
Mi piace vagabondare
tra i filari della vigna
o tra le insalate dell’orto.
Mi nutro di immagini solari
di rubiconda natura…
appagata per averla liberata
da gramigne parassite
e da arbusti avvizziti.
Mi piace sognare
di abbondanti raccolti
e di uomini soddisfatti.
Poesia candidata al Premio internazionale di poesia Piccapane