Il progetto “Atom For Peace”, cominciò a prender forma nel 2006 in occasione della produzione del disco solista di Thom Yorke: “The Eraser”. In quella situazione, i musicisti che compongono la band (Thom Yorke dei Radiohead, il produttore Nigel Godrich, il bassista Flea dei Red Hot Chili Peppers, il batterista Joey Waronker e il percussionista brasiliano Mauro Refosco) posero le basi per la creazione di AMOK, sintesi alienante di un melting pot di linguaggi, quanto basta per affermare che è stato concepito da menti elettroniche dotate del dono della contaminazione, il vero collante delle nove tracce e del progetto stesso.
Il disco, in complesso, ricorda lontanamente le rituali ed ossessive sonorità african-tribali sintetizzate in alcuni album dei Taking Heads; ad esempio il brano di apertura “Before your very eyes” persuade come la poliritmica “I Zimbra” che David Byrne in collaborazione con il poeta dadaista Hugo Ball e Brian Eno, inserì nell’abum “Fear of Music” (1979). Colmo di bagliori melodici e destrutturazioni ritmiche dalle sonorità afrobeat, tribal, cosmic jazz, la voce di Yorke, nevrotica in costante tensione ritmica contribuisce alla costruzione/distruzione di un muro di suoni che dalla complessità fa emergere una violenza fuori controllo, sfrenata proprio come la sindrome osservata nelle popolazioni della Nuova Guinea e Malesia da cui l’album prende il nome: “AMOK”.
La copertina dell’album disegnata da Stanley Donwood, artista degli artworks dei Radiohead, rappresenta un’esplosione di meteoriti in una Los Angeles apocalittica, un segno biblico della fine di un’era negativa e la nascita di un mondo nuovo, del trionfo del Bene sul Male, così come concepita dallo stesso artista che, con la collaborazione dello street artist INSA, ha riprodotto lo stesso concept in un enorme murale interattivo sulle pareti degli uffici dell’etichetta produttrice del disco: la “XL Recordings”.
Qui vi presentiamo il video di “Ingenue” il primo singolo tratto dal disco, girato da Garth Jennings (regista di “Guida galattica per autostoppisti”) con le coreografie ideate da Wayne McGregor (già coreografo di “Lotus Flower”), con Thom Yorke e la ballerina di danza contemporanea Fukiko Takase come protagonisti.
T.iG.er