Partendo con un inizio leggermente troppo frenetico che rischia di confondere lo spettatore, Edward Zwick ci mette un po’ a prendere la strada giusta con il suo ultimo film. “Amore & Altri Rimedi”, inizialmente sembra essere incentrato sulla vita privata e lavorativa del protagonista Jamie. Ci vogliono più di venti minuti per farlo (forzatamente) incontrare con Maggie e sbloccare definitivamente la reale storia del film. Solo allora infatti, il tutto inizia a prendere senso e forma, aiutato soprattutto dalla grande alchimia (percepibile già dal primo appuntamento) che i due protagonisti riescono a trasmettere sullo schermo (merito magari anche delle scene di sesso che hanno dovuto affrontare insieme). Se questa commedia ha il pregio di non andarsi ad inserire all’interno delle numerose scialbe commediole di puro intrattenimento che in questo periodo stanno affollando le nostre sale, è merito soprattutto del personaggio interpretato dalla bellissima e bravissima Anne Hathaway. Và certo detto che il ruolo di Maggie è quello con più spessore all’interno della pellicola e di conseguenza dava la possibilità a chi lo interpretava di essere sviluppato maggiormente rispetto agli altri. Ma non era poi così scontato che ciò avvenisse meravigliosamente come è stato grazie all’attrice de “Il Diavolo Veste Prada”. La Hathaway sorprende di nuovo tutti con una grandissima interpretazione che forse va anche al di sopra delle aspettative che un film del genere può dare a livello di performance attoriali. Resta a guardare, purtroppo, il povero Jake Gyllenhaal, a cui tocca il ruolo stereotipato del solito uomo che rifiuta di responsabilizzarsi e passa continuamente da una donna all’altra, fino "ovviamente" ad innamorarsi poi.
Edward Zwick, in sintesi, confeziona una commedia inizialmente dai toni molto dolci, ma che finisce nel dosarsi sempre di più, toccando anche qualche punta di amaro. Non si tralasciano, ma ormai queste commedie lo fanno abitualmente, le solite banalità, le solite retoriche e le immancabili situazioni poco credibili usate per "muovere" la storia. Ma nell’insieme, merito anche di alcuni spunti davvero interessanti – vedi la scena con la Hathaway alla riunione dei malati di Parkinson -, il tutto si lascia vedere molto piacevolmente.
Peccato aver cambiato leggermente il senso del titolo originale che era “Love & Other Drugs” (letteralmente “Amore e Altri Farmaci”) facendolo diventare “Amore e Altri Rimedi”. Pur non essendoci distaccati moltissimo dal vero titolo, quella piccola modifica alla parola finale fa perdere il nascosto messaggio che un titolo come questo voleva inviare.
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