Amore e attrazione: la forza della suggestione

 Giorgio De Chirico
Nell’amore è facile rovesciare ogni cosa, anzi tale rovesciamento si rivela fatale: si rovescia il mezzo per il fine, la causa per l’effetto, l’apparenza per la realtà. L’inganno diventa realtà e la realtà si fa ingannevole. I nostri pensieri diventano vivi e intensi, ci sembra di vivere nella coscienza dell’altro. Lo stato d’innamoramento è uno stato effervescente, in cui ci si abbandona alle cose penetrandole nella loro profonda interiorità. Ogni gesto, parola, musica, viene trapassato dal nostro essere, investito dal nostro Io caricandosi della nostra potente soggettività, di cui alla fine si rimane prigioniero. Ed ecco che quella musica ci trasporta immediatamente all’attimo vissuto col nostro oggetto di innamoramento: quella strada, quella panchina, quel prato diventano immediatamente “nostri”. Il nostro Io si smaterializza, si scioglie nell’essenza delle cose, le quali, a loro volta, si trasfigurano nella materia della nostra vita e dei nostri pensieri. L’Io ritrova se stesso non in se stesso, ma nelle cose che rimandano ai momenti intensi vissuti insieme, a quei momenti in cui si era dimentichi di sé e si viveva nell’essere delle cose. L’amore non è la perdita della ragione, ma lo smarrimento dei sensi. E noi contempliamo le cose come se queste avessero il potere di restituirci l’incanto dell’amore.
Tutto ciò accade perché a fondamento di ogni processo d’attrazione c’è la potenza della suggestione. È la forza e la potenza della suggestione a provocare un legame così intenso con le cose, a dar loro il potere di soggiogare i nostri sentimenti. La suggestione ci apre al mondo, ci pone in una condizione di attesa, ci permette di vedere le cose del mondo in una prospettiva nuova e diversa, di subirne la loro attrazione. Senza la forza della suggestione le cose perderebbero di interesse, ci sarebbero del tutto indifferenti.