Amore e morte

Da Sergio Celle


David del Caravaggio. Galleria Borghese.Ultimo autoritratto del maestro che avrebbe prestato le sue fattezze al gigante abbattuto.Sanguigna su carta di Sergio Celle.


                       quando gli eterni fari della nottesi accendono uno dopo l’altroa riempire il cieloio sento il greve della vitapesar sul mondoe sento l’innocente mano della morteaprirsi ai quattro poliper chiudersi fremente di dilettostrappando un ennesimo respiro

   
------------------------------------------------------------------------------Amore e Morte

Oggi nel nostro paese, poiché ammetto di non sapere cosa facciano gli altri, è la giornata dedicata alla commemorazione dei cari estinti. Che cosa sia la morte, in senso letterale, è chiaro a chiunque: la cessazione della vita. Che avvenga per cause diverse, come la morte immatura, naturale, improvvisa violenta, lenta apparente, reale, è una realtà. Però non penso sia politicamente corretto affermare, che poco importa come si muore, poiché prima o poi si deve morire. No! Quando la vita è tolta, strappata, sradicata nelle sue radici ancora forti, tacitata con violenza ed efferatezza, non è più finire secondo un processo naturale scritto nel libro di Fato. Come ad esempio le recenti morti causate dall’uragano Sandy abbattutosi nel nord America. Circa un centinaio di morti. Un numero all'apparenza piccolo se raffrontato a catastrofi naturali di notevoli dimensioni. Ma difronte all'essenza della vita, il numero perde il suo valore. Anche se cadute per l’indipendente violenza della natura. Ed è anche politicamente corretto che se ne sia parlato per alcuni giorni nei vari notiziari televisivi. Ma scusatemi se oggi, io ne voglio ricordare tutt’altre: quelle che nessuno di noi vorrebbe ricordare perché spazzate via da un’empia volontà, indegna a riconoscere la sacralità di esistere. Una volontà che risuona nelle menti di quei pochi potenti che per stupidità incontrollata, gestiscono le sorti del mondo. Menti che si ergono a demiurghi creatori del male. Menti prive di quell'amore che unisce nella fratellanza e tolleranza. Le vite che oggi vorrei commemorare, sono quelle cadute senza colpa nella guerra civile in atto in Siria. Una indicibile guerra che ogni giorno spegne il sorriso di tanti bambini, e i sogni di tante madri e di tanti padri. E tutto nel quasi silenzio del mondo. Giustamente si trasmette in diretta il percorso malefico dell’ultimo uragano, ma poco o niente di tutti gli innocenti che muoiono per l’assurda crudeltà di chi detiene il potere. E qui mi viene da urlare: “USA, dove diavolo sei?” “Potenti che dirigete le grandi orchestre dei profit multimiliardari,  dove siete?” E di più, cosa fate?” E altrettanto mi viene da urlare: “Amore, che unisci i cuori degli uomini, dove sei caduto?” “Amore, sei forse stanco di amare?”  “Sei caduto anche tu sotto una silente coltre di polvere?”------------------------------------------------------------------------------------------

Deplorevoli azioni di guerra, dove l'unico a
sorridere è la morte
----------------------------------------------------------

Amorevoli sorrisi di
bambini siriani

----------------------------------------



Potrebbero interessarti anche :

Possono interessarti anche questi articoli :