Ci sono tanti modi di amarsi. And that’s good, bad or mediocre (cit.).
Io tifo sempre per l’amore grandioso, creativo, sempre crescente e pulito.
Sempre più spesso però sento dire che migliaia di coppie si sfasciano per svariati motivi, e che da quando l’ecologia è diventata una moda (o una necessità, a seconda dei punti di vista), questa è ora anche motivo di rotture e di incompatibilità.
Paola Tavella su Io Donna l’ha chiamata eco-incompatibilità, ed è l’ossessione verde che manda i matrimoni in bianco.
In genere, quando uno dei due viene colpito dall’ambientalismo compulsivo, l’altro fa di tutto per contrastare i suoi sforzi. L’uno spegne luci, led, rubinetti mentre l’altro si ingozza di junk food, gira col SUV e non si preoccupa della raccolta differenziata.
Così pian piano i due innamorati si differenziano e allontanano, discutono, polemizzano, si separano.
Perfino l’eventualità di fare figli ha delle connotazioni ambientali niente male, perché perfino fare un figlio vuol dire inquinare.
E se non si vuole che il frugoletto inquini ci si deve piegare a giusti (e validissimi) metodi come i pannolini lavabili, le pappe fatte in casa, abiti e accessori di seconda mano, giocattoli fatti con materiali di riciclo.
Ma quante coppie possono mai trovarsi d’accordo su questo?
Poche, direte voi.
Io penso però che se non è l’ecologia, sarà qualcos’altro a sfasciare la solidità di una coppia già crepata. Penso che se due si amano e desiderano fortemente la compagnia, la condivisione, la compresenza in tanti aspetti della vita, non avranno timore di adattare i propri valori vecchi e nuovi in funzione di una storia armoniosa e che funziona.
Sì, ci vuole pazienza, e lo dico a voi ecologisti ma anche a voi che amate le grigliate e i motori rombanti.
Perché allora non conciliare le differenze separando o unendo i momenti di tempo e spazio vitale in base al proprio grado di tolleranza?
Intanto il fanatismo, nell’una o nell’altra direzione, è sbagliato sempre. Sia per la salute mentale che per i rapporti con gli altri. E, a meno che non preferiate la solitudine, tanto vale rendersi un po’ malleabili e smussare gli spigoli, perché è così che si fa quando ci si relaziona con gli altri, no?
Bisogna ascoltare, osservare, incuriosirsi e non fissarsi su precetti saldi e invalicabili, e poi volersi bene, a se stessi e all’altro, sempre. Perché anche nell’amore ci vuole umiltà e disponibilità ad aprirsi, crescere, cambiare. Altrimenti amore non è.
E vaffa.