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Amore: sentimento e passione secondo Isabel Allende

Creato il 19 luglio 2013 da Delpiera @PieraVincenti

allendeSentimento, passione, gelosia, tenerezza: Isabel Allende condensa in un solo libro le sue più belle pagine dedicate all’erotismo e all’amore. E proprio Amore è il titolo della raccolta che la scrittrice cilena ha voluto regalarsi, e regalare ai lettori, per i suoi 70 anni. Un traguardo importante che permette all’autrice di guardarsi indietro e ripercorrere la propria vita attraverso i numerosi romanzi che l’hanno resa celebre in tutto il mondo.

La scrittura per Isabel Allende è innanzitutto un tentativo di preservare la memoria e nutrire le proprie radici, che non affondano in un luogo fisico ma solo nei suoi libri. E infatti tutti i suoi romanzi hanno qualcosa della scrittrice, non necessariamente avvenimenti autobiografici ma sentimenti, emozioni, incontri ed esperienze di vita vissuta. In Amore, la scrittrice compendia tutto questo e regala uno spaccato della sua vita attraverso i personaggi tratteggiati nel corso degli anni. Grazie a loro, la Allende esplora il mondo dei sentimenti e dell’erotismo: dal risveglio alla maturità, passando per il primo amore, la passione, la gelosia, gli amori contrastati, eros e umorismo, la magia dell’amore e l’amore duraturo.

A chi le chiede se tutte le scene descritte nei suoi romanzi siano autobiografiche, l’autrice cilena risponde così: «Quando si tratta di scrivere conta più l’immaginazione della memoria: scrivo ciò che mi piacerebbe sperimentare. La magia del mio mestiere mi permette di vivere le vite dei protagonisti e il piacere di scrivere lentamente e nel dettaglio un incontro erotico supera abbondantemente il piacere di viverlo. Inoltre, scrivendo, conto sul piacere aggiuntivo di condividere le esperienze con i miei ipotetici lettori. Mi ripropongo di stimolare i loro sensi con odori, consistenze, sapori, e la descrizione del luogo in cui i miei protagonisti si amano e le parole che si sussurrano».

© Lori Barra

© Lori Barra

Protagoniste dei romanzi di Isabel Allende sono spesso donne. Donne forti e coraggiose che si trovano ad affrontare sfide più grandi di loro, donne passionali e ricche di immaginazione che si consacrano all’amore senza mai perdere la loro identità e la loro missione. Donne reali eppure eroine, che affrontano la quotidianità con grinta e determinazione e non si perdono d’animo di fronte alle difficoltà della vita, sempre pronte a inseguire un sogno o l’amore, anche quando questo richiede sacrificio e perdita. Perché, «l’amore, come la fortuna, giunge quando meno te l’aspetti. Ti scaraventa nella confusione e svanisce come nebbia quando vorresti trattenerlo».

Al sentimento si unisce il desiderio, ed ecco scaturire le pagine più belle della Allende, quelle in cui l’erotismo, l’urgenza dell’amore, ha la meglio su tutto il resto. Quando le emozioni diventano stabili e i legami durevoli, ecco scaturire l’amore duraturo, che nasce dalla passione ma si preserva anche grazie al venirsi incontro e all’accettarsi reciprocamente, andando oltre i piccoli difetti e il disfacimento del corpo. Amore che vive di liberà e ha bisogno di essere curato e nutrito quotidianamente.

«Diego non era mio – nessuno può appartenere a qualcun altro – e la contingenza di essere sua moglie non mi dava alcun diritto su di lui o sui suoi sentimenti, l’amore è un libero contratto che scocca come una scintilla e può concludersi allo stesso modo. Mille pericoli lo minacciano e se la coppia lo difende può salvarsi, crescere come un albero, e offrire ombra e frutti: ma questo avviene solo se si lotta in due».

© Caterina Bernanrdi

© Caterina Bernardi

Isabel Allende e suo marito William Gordon lo hanno fatto, preservando fino alla vecchiaia il loro amore e la passione che li ha uniti dal primo istante in cui i loro sguardi si sono incrociati. Amore si conclude così, con un passo autobiografico tratto da La somma dei giorni, in cui l’autrice cilena racconta l’importanza e la bellezza di invecchiare insieme dopo aver condiviso una vita di passione.

«Con il naso sul suo collo ringrazia la fortuna di essere incappata per caso nell’amore che dopo tanti anni conserva ancora intatto il suo splendore. Abbracciati, leggeri nell’acqua calda, bagnati dalla luce ambrata delle candele, sentii che mi fondevo con quell’uomo con cui avevo camminato per un percorso lungo e sconnesso, inciampando, candendo, rialzandoci, tra litigi e riconciliazioni, ma senza mai tradirci. La somma dei giorni, dolori e gioie condivise, era già il nostro destino».

Isabel Allende è nata a Lima, in Perú, nel 1942, ma è vissuta in Cile fino al 1973 lavorando come giornalista. Dopo il golpe di Pinochet si è stabilita in Venezuela e, successivamente, negli Stati Uniti. Con il suo primo romanzo, La casa degli spiriti del 1982 (Feltrinelli 1983), si è subito affermata come una delle voci più importanti della narrativa contemporanea in lingua spagnola. Con Feltrinelli ha pubblicato anche: D’amore e ombra (1985), Eva Luna (1988), Eva Luna racconta (1990), Il Piano infinito (1992), Paula (1995), Afrodita. Racconti, ricette e altri afrodisiaci (1998), La figlia della fortuna (1999), Ritratto in seppia (2001), La Città delle Bestie (2002), Il mio paese inventato (2003), Il Regno del Drago d’oro (2003), La Foresta dei pigmei (2004), Zorro. L’inizio di una leggenda (2005), Inés dell’anima mia (2006), La somma dei giorni (2008) e L’isola sotto il mare (2009). Inoltre Feltrinelli ha pubblicato Per Paula. Lettere dal mondo (1997), che raccoglie le lettere ricevute da Isabel Allende dopo la pubblicazione di Paula, e La vita secondo Isabel di Celia Correas Zapata (2001). Nel 2007 ha ricevuto la laurea honoris causa dall’Università di Trento.


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