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Amore, Viagra, Donnie Darko, tette di Anne Hathaway e altre droghe

Da Cannibal Kid
Amore, Viagra, Donnie Darko, tette di Anne Hathaway e altre drogheAmore & altri rimedi(USA 2010)Titolo originale: Love and Other DrugsRegia: Edward ZwickCast: Jake Gyllenhaal, Anne Hathaway, Oliver Platt, Josh Gad, Hank Azaria, Gabriel Macht, Judy Greer, Jill Clayburgh, George Segal, Katheryn WinnickGenere: commedia sexySe ti piace guarda anche: Jerry Maguire, Tra le nuvole, Thank you for smoking, (500) giorni insiemeAttualmente nelle sale italiane
Trama semiseriaJake Gyllenhaal e Anne Hathaway stavano insieme già dai tempi di Brokeback Mountain, solo che allora c’era un problemino di mezzo: lui era gay. Con l’aiuto di un po’ di Viagra e mostrandogli le tette, questa volta però la Hathaway è riuscita a fargli cambiare idea e i due a letto insieme fanno faville. Cos’altro succede in questo film? Ah, l’ho già detto che i due scopano tutto il tempo?
Amore, Viagra, Donnie Darko, tette di Anne Hathaway e altre drogheRecensione cannibaleSolita commedia romantica o c’è qualcosa di più?Il film parte a mille con un Jake Gyllenhaal in formissima nei panni di un bastardo seduttore degno del Dr. Troy di Nip/Tuck. Donnie Darko ha smesso di parlare con i conigli e si è messo a copulare come un coniglio, diventando l’uomo che sussurrava alle donne.Ma se in Donnie tramite una Cellar door finiva dritto negli anni ’80 e poi con Prince of Persia maneggiava le sabbie del tempo, questa volta Jake si sposta ancora una volta in un’altra epoca: fine anni Novanta, il periodo dell’esplosione del Viagra. L’amore e altri rimedi ci riporta dritti in quel decennio così vicino così lontano, ma dopo una buona partenza se ne dimentica e dunque chi si aspetta un bel revival di quel periodo (per quanto parlare di revival sia forse un tantino prematuro), a parte qualche pezzo tipo Fatboy Slim, Spin Doctors e la Macarena (oddio!) rimarrà un pochino deluso.Amore, Viagra, Donnie Darko, tette di Anne Hathaway e altre drogheL’atmosfera anni ’90 sembra comunque essere richiamata anche nei riferimenti cinematografici, con un protagonista mooolto Jerry Maguire. Che per caso Jake Gyllenhaal è il nuovo Tom Cruise? E se sì dobbiamo augurargli che ne ripercorra la carriera (per gli anti Cruise ricordo che è pur sempre un attore che ha lavorato con Kubrick-Spielberg-Stone-De Palma-Scorsese-FF Coppola-Paul Thomas Anderson etc.) oppure che non raggiunga mai i suoi vertici di megalomania scientologica? Nell'attesa di scoprirlo, c'è da dire che entrambi indossano i Ray-Ban con impareggiabile classe.
In ogni caso, Jake in questo film caruccio è un giovane playboy senza una direzione nella vita che si mette a fare il promoter di prodotti farmaceutici: una specie di porta a porta negli ospedali (ma Bruno Vespa, Dio sia lodato, non c’entra nulla). Lavora per la Pfizer, una casa di psicofarmaci come tante, fino a che non inventerà il… Viagra. Bingo. E lì Gyllenhaal il seduttore non avrà grossi problemi a venderlo come il pane, gettando le basi per quella che potremmo definire la “Viagra generation”, ovvero quei vecchietti perennemente allupati tipo Berlusconi o il Morandi avvistato ululare a Sanremo. Una "invenzione" questa che ha forse il suo peso nel mancato  ricambio generazionale attuale, visto che un uomo fino a che si sente sessualmente attivo non è pronto per farsi da parte, andare in pensione o anche solo lasciare spazio a qualcun altro. E chi dobbiamo ringraziare per tutto questo? Proprio la Pfizer, grazie tante davvero.

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Se volete vedere di più andate al cinema, luridi pervertiti!

Ok, quindi finora il film non ha viaggiato molto sui sentieri soliti della commedia romantica e allora che la parte con Anne Hathaway ci riporta in quella precisa direzione. All’inizio il rapporto Gyllenhaal/Hathaway è di quelli solo sessuali e intendo molto sessuali: i due lo fanno parecchio, si vede qualche tetta, qualche chiappa e insomma il film è leggermente più esplicito della media dei film del genere (rispetto alle pellicole degli anni ’80/primi ‘90 c’è stata un’evidente inversione di tendenza puritana in America). Come prevedibile, il solo sesso animalesco si trasformerà in qualcosa di più. Sento la parola “Sentimenti” espandersi nell’aria e il rischio di finire nella melassa è dietro l’angolo. Se a ciò aggiungiamo anche che il personaggio di Hathaway nonostante la giovane età è già al primo stadio del morbo di Parkinson (tranquilli non è uno spoiler, si scopre subito) allora il rischio diventa una condanna.
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Invece il film non ci casca in pieno, per fortuna, ma nemmeno evita del tutto il rischio banalità e così la possibilità di vedere una commedia romantica radicalmente diversa dal solito fallisce. Però il film è una visione piacevole, non ci sono scene imbarazzanti con animali che assumono Viagra (cosa che in un film con Ben Stiller sarebbe invece tranquillamente successa), ma ci sono alcuni momenti divertenti regalati soprattutto dal fratello cinematografico di Gyllenhaal, Josh Gad (un potenziale nuovo cicciobombo comico tra Zach Galifianakis e Jack Black), e soprattutto i due attori protagonisti sono in gran forma: recitativa, fisica e, per un film incentrato sul boom del Viagra un dettaglio non da poco, anche sessuale.(voto 7-)
Canzone cult: Spin Doctors “Two Princes”
Battuta cultUna tipa fa la battuta sul morbo di Parkinson più bella mai sentita: “Chi l’avrebbe immaginato che Dio avrebbe voluto che diventassimo così brave a fare le seghe? Mio marito sorride sempre.”

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