ARTE E ROMANCE
IL BACIO DI F. HAYEZ...AMORE E POLITICA
Vidi per la prima volta questo quadro quando ero alle scuole medie, nel mio stropicciato e consunto libro di Storia dell'Arte e ricordo che rimasi così impressionata che ritengo fu proprio allora che decisi che l'arte avrebbe avuto una parte preponderante nei miei sudi e nella mia vita. Sicuramente ero in quell'età così sensibile alle emozioni che il potente sentimentalismo di questa immagine non poteva che folgorarmi ma ancora oggi il Bacio di Francisco Hayez (1859) continua ad esercitare su di me un fascino indiscutibile, sebbene sia consapevole del suo stile rigoroso e un po' di maniera e del soggetto affascinate ma di fatto un po' abusato. La tela ritrae il bacio di due giovani amanti all'interno di quello che ha tutta l'aria di essere un castello medioevale. Che la scena sia anche ambientata in quel particolare momento storico lo intuiamo dai vestiti dei due ragazzi che presentano la tipica foggia del periodo. E' sicuramente un amore clandestino il loro o quantomeno travagliato: il loro abbraccio è affrettato, rubato. Lui ha un piede sul gradino, sembra non avere tempo, sembra che debba allontanarsi da un momento all'altro. Lei pare volerlo trattenere con quella mano alzata mentre ricambia con elegante passione il gesto. Sullo sfondo a sinistra incombe la minaccia, una sagoma scura sembra avvicinarsi emergendo dal buio. I due giovani lo sanno, ecco il perché della loro fretta, del loro abbraccio: è un bacio di addio. L'imperante dolcezza di questa immagine ha sicuramente fatto di questa tela un emblema dell'amore e del sentimento. Di fatto questo dipinto è diventato uno dei simboli di quella particolare corrente artistica e letteraria del primo Ottocento chiamata appunto Romanticismo. Generazioni di adolescenti si sono soffermanti a osservarlo cogliendo il forte impatto comunicativo dell'immagine, sospirando sulla tenera scena d'amore, ammirando l'incredibile abilità del pittore nel ritrarre non solo il sentimento d'amore ma anche il realismo della scena con il raso di quel vestito azzurro che sembra così vero che quasi ci illudiamo di poter sentire il frusciare della stoffa, avvertirne la consistenza sotto le dita, così perfetto da rubare la scena a tutto il resto. Grande però è stato il mio sgomento quando un giorno ho scoperto che in realtà il messaggio reale dell'opera ha assai poco a che vedere con l'amore. Il Romanticismo italiano, a differenza di quello europeo molto più gotico e sentimentale, assunse infatti una connotazione più legata alla politica e ai valori di libertà ed indipendenza. L'arte e la letteratura nostrana ascrivibile a quel periodo riflettono proprio questa complessa realtà storica fatta di desiderio di libertà e uguaglianza, di amor patrio e eroismo. Il quadro di Hayez non fa eccezioni. In realtà l'abbraccio d'amore altro non sarebbe che un omaggio all'alleanza con la Francia (Patti di Plombières) in una guerra contro l'odiato nemico austriaco che teneva in scacco gran parte del Nord della nostra penisola e impediva il sogno di un'Italia unita. La veste azzurra, il rosso della calzamaglia e il pizzo bianco della manica sono quindi un'esaltazione dei colori della bandiera francese. Tanto perché il messaggio trapelasse bene il pittore realizzò un secondo dipinto, gemello di questo, aggiungendo un drappo bianco sulle scale e colorando di verde l'interno del mantello del ragazzo: bianco rosso e verde, bianco rosso e azzurro. Il bacio fra due nazioni: Italia e Francia. Questa interpretazione politicizzata dell'opera ha un po' sconcertato e infastidito il mio lato tenero, romantico e sognatore, nonostante la nobile causa che la sostiene per cui ho deciso da allora di continuare a vedere questo dipinto come un simbolo dell'amore e del sentimento e ad ignorare il significato storicamente documentato che vi sottende anche se confermato dallo stesso artista. Due giovani che si abbracciano nel gesto più bello e antico del mondo in un immagine perfetta e romantica sono, oggi come allora, l'unico modo per scordarci la violenza, la guerra e le sopraffazioni e di sottolineare come questo sentimento sia sempre la più forte delle emozioni.