ESCE IN LIBRERIA L'ANELLO DI FERRO di Ornella Albanese - EDIZIONI LEGGEREDITORE
( Il libro è disponibile in tutte le librerie dal 30 giugno )
Italia, 1135. Giselda attende il suo promesso, il valoroso Manlius. Da diversi anni la guerra lo tiene lontano dal feudo di Tarsia, dove potrebbe non far più ritorno. Giselda è giovane, impavida, intraprendente, e quando durante un torneo cavalleresco riceve un invito dal figlio del barone di Rosetum, antico avversario della sua famiglia, accetta senza esitare. L’appuntamento è nel bosco vicino, al tramonto.
Purtroppo, però, il suo nome diverrà un’eco spenta, perché di lei non si troverà più traccia. Proprio adesso che Manlius è tornato…
Risorge così l’ombra di intrighi e misfatti arginati per lungo tempo.
Le due famiglie metteranno in campo tutte le loro armi per ridisegnare i confini di un odio che non dà tregua. Ma forse solo il sorriso di una donna e la magia tutta femminile riposta in un anello di ferro riusciranno a riportare la pace laddove dimoravano rabbia e morte.
Ornella Albanese, metterà in palio una copia di L'anello di ferro che verrà sorteggiata venerdi 24 giugno, tra tutte coloro che lasceranno un commento. Quindi non dimenticate di firmarvi, con un nome o un nick per farvi riconoscere!
Note di andreina65: Finalmente anche la Lady del romance storico, ovvero la signora dei medievali, approda in libreria! Sono felicissima di poter vedere il suo nome in bella mostra sugli scaffali di tutte le librerie! ... ERA ORA! e che caspita, diamo a Cesare quel che di Cesare, perchè Ornella Albanese oltre a essere un persona di grande umiltà, ha saputo conquistare l'attenzione delle lettrici con i suoi meravigliosi libri che hanno la capacità, oltre a procurarmi veri e propri stati di ansia da aspettattiva, di creare dei personaggi secondari così interessanti che non ci si può esimere dal pregarla di scrivere libri anche su di loro!
L'anello di ferro è un medievale...ma chi meglio della scrittrice può presentarvi il libro??? A lei la parola...
Tutto è cominciato da questo castello.
Castello di Roseto, Capo Spulico
La prima idea del romanzo l'ho avuta davanti a una foto del castrum Petrae Roseti, (Il Castello di Roseto Capo Spulico) in un post di Andreina (QUI). Mentre osservavo l'edificio ho cominciato a fantasticare. L'immagine nella mia mente era molto chiara, vedevo la torre quadrangolare a picco sul mare, quasi un prolungamento dello scoglio su cui era stata costruita e immaginavo un uomo prigioniero dentro una gabbia di legno. La struttura si disegnava nitida contro l'azzurro del cielo, sospesa su onde scintillanti di calura. Un uomo forte costretto in una gabbia, pieno di odio verso una donna bellissima, tenuto in vita solo dalla volontà di vendicarsi.Ho fatto qualche ricerca. Il castello è stato costruito sulle coste calabresi in epoca normanna, ma degli anni 1000 e 1100 le cronache non riportano nulla, solo che disponeva, forse, di una piccola guarnigione. Quindi le sue origini sprofondano nell'oblio.
Molto bene, potevo sceglierlo senza problemi come scenario per una parte del romanzo.
La storia, come sempre quando scrivo, si è sviluppata intorno a quell'idea, acquistando contorni imprevisti e arricchendosi di personaggi. Alcuni sono tratteggiati nel bellissimo booktrailer realizzato da Silvia Basile, altri li scoprirete nascosti tra le pagine insieme agli eventi della storia. Perché ogni pagina di questo romanzo regala un dettaglio, un imprevisto, un dubbio oppure una certezza, che però viene messa di nuovo in dubbio nella pagina successiva. La storia d'amore si trasforma, così, in una storia di mistero, e il mistero sfuma nell'avventura e l'avventura riporta all'amore. Un sentimento potente, che si nutre di rabbia, di odio e di passione, ma anche, inaspettatamente, di levità e scaltrezza
Dimenticavo l'anello di ferro.
Si tratta di un cerchietto misterioso, nato come arma di difesa, ma che pian piano si trasforma in un'imprevedibile strumento di seduzione.
ESTRATTO
Il mercante gemeva piano, e continuava a rovesciare la sua borsa di pelle sperando che almeno una piccola moneta fosse rimasta impigliata sul fondo.
«Sono rovinato» balbettava con una strana vocetta querula. «Come potrò arrivare a Melfi senza più neppure una
moneta? Come potrò nutrire il mio asino?» I soldati sghignazzavano intorno a lui, ma c’era anche tensione.
Atutti appariva chiaro il gioco di Wilhelm.
«Facciamo un altro giro» disse il mercenario. «Se vinci, ti riprendi le tue monete.»
L’uomo tirò su col naso, gli occhi pieni di speranza. Poi si adombrò. «E se perdo ancora? Cosa succede se perdo ancora?»
«Mi dai la donna.»
La frase suonò secca nel silenzio che si era creato. I soldati avevano smesso di sghignazzare. Non si udiva nulla, solo il crepitare dei fuochi e lo sciabordio delle onde, attutito dalla nebbia. Le mani della donna si contrassero sulla tunica. Poi il mercante scosse la testa. «Lei vale molto più di quelle monete» disse con una certa coerenza. Sprazzi di lucidità nel delirio del vino.
«Sono tante monete» lo contraddisse Wilhelm, mostrandogliele nel pugno.
«Forse per un mercenario come te. Ti assicuro che ne servono molte di più per poterti solo avvicinare alla mia schiava.» Strinse gli occhi, come se si concentrasse per cercare una soluzione. «Potrei darti una pezza di seta.»
L’altro gli rispose con una risataccia. «Per farmene cosa? Drappeggiarmela sull’armatura? Non gioco più, è deciso. Le monete sono mie e tu vattene pure all’inferno.»
Era solo un modo per contrattare. Per convincerlo a cedere. E infatti subito gli occhi del mercante rivelarono un guizzo di incertezza. Aveva già aperto la bocca per trattenerlo. Ma Manlius lo anticipò.
«Se non vuoi più giocare, Wilhelm,» disse «prenderò io il tuo posto.»
Aveva parlato con naturalezza, tranquillo, come se fosse l’unico lì a non aver capito la manovra del mercenario.
Wilhelm scattò in piedi, il viso coperto da un cupo rossore, gli occhi incolleriti, la mano già chiusa intorno all’impugnatura della daga. «Fatevi in là, Manlius di Tarsia. Neppure voi potete mettervi sulla mia strada.»
«Quale strada?» replicò l’altro, calmissimo. Si era offerto di giocare seguendo l’istinto, adesso invece scopriva dentro di sé una risolutezza inesorabile. Avrebbe impedito con tutte le sue forze che Wilhelm si impadronisse della donna. Un’eventualità molto concreta dal momento che il mercante non era più in grado di opporsi a nulla. «Hai detto tu di non voler più giocare. Ti hanno udito tutti. O vuoi farmi credere che un mercenario non ha una sola parola?» Wilhelm fece un passo di lato, schiumante di rabbia, e si pose tra lui e il mercante. I bagliori rossastri del fuoco rendevano sinistra la sua espressione.
«Voglio quella donna» sibilò.
«Tutti qui la vogliono, ma nessuno ha denaro sufficiente a coprire il suo valore.» Manlius si rivolse all’ubriaco, che seguiva la scena con occhi sempre più vacui. «Io invece sì. Lancia i dadi con me, mercante, e scoprirai che la serata non ti sta andando così male.» Poi lasciò cadere un sacchetto il cui contenuto tintinnò toccando il terreno.
Per tutta la durata dello scambio, Manlius aveva percepito la presenza della donna, pur senza essersi mai girato dalla sua parte. Intuiva i suoi movimenti, anche quelli impercettibili. Quando si era irrigidita al suono della sua voce, quando aveva contratto le dita, persino il leggerissimo movimento del petto nel respiro. Era lì, silenziosa e immobile, quasi un’unica cosa con la roccia su cui era seduta, eppure l’aria sembrava pregna della sua presenza. Del suo profumo di donna.
Sito ufficiale dell'autrice: http://www.ornellaalbanese.it/
Inoltre da pochissimo Ornella Albanese è su facebook! QUI
Qui potete trovare l'intervista all'autrice che è stata nostra ospite qualche tempo fa:
http://romancebooks.splinder.com/post/15501577
inoltre qui di seguito potete leggere tutti i post a lei dedicati:
http://romancebooks.splinder.com/post/23442971
http://romancebooks.splinder.com/post/23782252
http://romancebooks.splinder.com/post/22911968
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