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 RECENSIONE: SMOOTH TALKING ...

Creato il 02 febbraio 2011 da Isn't It Romantic?
 RECENSIONE: SMOOTH TALKING STRANGER di Lisa Kleypas

book cover of

Editore/Publisher: St. Martin Press

Anno di pubblicazione/Year: 2009

Genere e ambientazione/Genre and setting: contemporanea. Texas.

Format: Paperback

LIvello di sensualità/Sensuality rating: Warm (caldo)

Voto/Rating:5/10

Collegamento con altri libri/Connection to toher books: E' il terzo volume della serie dedicata alla famiglia Travis. Composta da:

- SUGAR DADDY - pubblicato dagli Oscar Best Sellers Mondadori protagonisti Cage Travis e Liberty Jones

- Il DIAVOLO HA GLI OCCHI AZZURRI - (Blue-eyed devil) - pubblicato dagli Oscar Best Sellers Mondadori - protagonisti Hardy Cates e Haven Travis

- Smooth-talking stranger - (inedito in Italia)- con protagonisti Ella Varner e Jack Travis

Poche autrici come Lisa Kleypas riescono a rendere con fresca immediatezza i sensuali turbamenti dell’amore, non a caso è una delle mie autrici preferite tanto che i suoi libri a casa mia sono praticamente tenuti sotto chiave. Ho quindi iniziato questo romanzo animata da solide certezze, cementate dal fatto che avevo trovato il primo libro della serie, Sugar Daddy, una scommessa decisamente vinta. Anche Il diavolo ha gli occhi azzurri, secondo libro sulla famiglia Travis, nonostante le numerose pecche, si era rivelato comunque una lettura piacevole. Purtroppo l’ottimistica disposizione d’animo con cui mi sono accinta a leggere Smooth Talking Stranger è stata mortalmente abbattuta nonostante una trama dalle interessanti premesse. Ella Varner è una giornalista che cura la rubrica delle lettere dispensando saggi consigli esistenziali ai lettori con l’ispirato soprannome di Miss Indipendent. La sua vita apparentemente perfetta tutta bella-casa, bel-lavoro, bel-fidanzato viene però sconvolta quando la sua famiglia e il doloroso passato che porta con sé, irrompono indesiderati a spezzare i precari equilibri che la ragazza a fatica ha cercato di costruirsi negli anni: la sua bellissima e fragile sorella Tara ha avuto un bambino. Incapace però di prendersene cura, traumatizzata da un’infanzia difficile su cui incombe anche la terribile ombra dell’abuso, ha abbandonato il piccolo alla madre ed è scappata desiderosa di rimettere insieme le proprie priorità. Ella molla tutto e corre a recuperare il pargoletto: infatti nulla al mondo la terrorizza di più che sapere una creatura indifesa nella mani superficiali e anaffettive della loro madre. Vengo subito catturata da Ella e dalla sua natura altruista e coraggiosa e proseguo nella lettura con le migliori aspettative. Calatasi nel ruolo di neo mamma con piglio battagliero, la ragazza si mette alla ricerca dell’altra metà biologica del piccolo Luke. Il primo della lista è l’affascinate playboy multimiliardario Jack Travis con cui forse, ma solo forse, la sorella ha avuto un rapido interludio di una sera. Ella irrompe nel suo ufficio decisa a dirgliene quattro nel caso non accetti di fare il test del DNA. A questo punto mi aspetto vere scintille: Ella è una donna forte che da sempre si preoccupa di difendere chi è più debole, Jack nei libri precedenti ci viene presentato come un uomo volitivo, ironico e decisamente sfacciato nelle conquiste amorose. Con due tipi così mi aspetto di tutto. E invece….il nulla assoluto. Il romanzo non decolla così come la tensione e l’attrazione fra i due. Luke cade ai piedi della protagonista nel giro di due pagine. Non solo le offre il suo sostegno morale ed economico in modo incondizionato ed inspiegabile (visto che si tratta di una perfetta sconosciuta) ma porta Ella anche a vivere nel lussuoso ex appartamento della sorella e la fa entrare nella sua famiglia. Catturato da un sentimento che in maniera misteriosa è divampato tra loro al primo sguardo, Luke si mette al fianco della ragazza anche nella strenua ricerca del padre del bambino. Quando il mio livello di glicemia stava raggiungendo quello molto più preoccupante della noia….si aggiunge la botta finale: Jack, a qualche settimana dal loro primo incontro, in una serie di sequenze condite di sesso favoloso, gite in yacth iperlusso, e pranzi di famiglia dove tutti sono bellissimi, simpaticissimi, amicissimi, fa capire chiaramente a Ella che è la donna della sua vita. Mi chiedo: ma dove è finito lo sfacciato e divertente playboy? Ma non basta: la riempie di attenzioni, si sveglia di notte per cullare il pupo e lasciarla dormire, comprende stoicamente che il quasi ex di lei passi la notte nel suo appartamento per “chiarire” con la ragazza…insomma un marziano!Forse, mi domando, la Kleypas si è data al fantasy. Anche Ella, dal canto suo, perde vigore e con la scusa di un’infanzia difficile, oppone una ridicola e poco credibile resistenza alla corte di Jack, tanto per non rendere le cose troppo scontate, come se non lo fossero già. Insomma un romanzo che poteva essere delizioso e che invece propone una trama decisamente melensa con protagonisti stereotipati senza sfumature, buonissimi o cattivissimi: dalla madre vanesia, egoista e infantile che assomiglia più alla brutta copia della matrigna di Biancaneve che ad una persona reale, alla sorella il cui passato doloroso non collima con l’atteggiamento venale, sciocco e aggressivo nei confronti della sorella, per finire con Jack la cui perfezione, disponibilità e dolcezza finiscono per essere assai poco reali e decisamente stucchevoli. Anche il tema dell’abbandono e dell’abuso sono trattati a mio avviso con poca competenza e molta superficialità: l’affido del bambino che chiude il romanzo è assolutamente poco credibile e gestito in modo assai affrettato. Nella vita reale si tratta invece di un processo sempre complesso che mette in moto mille contrastanti sentimenti da entrambe la parti e che non può semplicemente finire “a tarallucci e vino”. Insomma un romanzo dalle ottime premesse che si risolve in un polpettone melodrammatico decisamente lontano dalla qualità a cui la Kleypas ci ha abituati.
 


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