Bei quadri, vero? E se vi dicessi che la loro artista, la venticinquenne canadese Amy Shackleton, li ha dipinti senza pennello? Ebbene sì, trattasi di pittura acrilica e di un meccanismo rotatorio che, installato su un cavalletto fissato alla parete, inclina la tela perché il colore assuma i tratti e le curve desiderate. Il risultato sono scene piene di movimento dove la natura circonda e avvolge delicatamente il paesaggio urbano.
Il suo procedimento è assai curioso: prima scatta una fotografia dei posti che visita (Ontario, Croazia, Austria, Perù, Stati Uniti, Inghilterra, Marocco), dopo le sovrappone fondendo i paesaggi. A questo punto prende delle bottigliette di plastica morbide dalla bocca stretta e lancia il colore in esse contenuto sulla tela, sfruttando la forza di gravità per dargli la giusta direzione. Grazie all’apparecchio rotatorio che ha istallato può infatti spostare la superficie della tela in base alle necessità, senza però precludersi risultati insospettabili.
Altra curiosità: se prima ricorreva ai pennelli per le rifiniture, adesso li usa solo per firmare i suoi quadri. Durante la sua ultima esposizione a Toronto ha però detto ad un giornalista che potrebbe gettare via anche questi e iniziare a firmare le sue creazioni con la stessa curiosa tecnica con cui le realizza.
La Shackleton crea paesaggi che fondono la città con paesaggi naturali. La sua idea è che natura e città possano coesistere nel mondo a patto che quest’ultima impari ad essere responsabile, rispettosa e sostenibile. Un punto di vista positivo che lei spera spinga i suoi fan ad intraprendere iniziative sostenibili.
Siete curiosi di vedere l’artista all’opera? Guardate questo video timelapse!