Davis nel suo studio.
(Foto: Juliana Sohn, tratta dall'articolo Knee-Deep in Bovary)
Non contenta di collazionare un gran numero di traduzioni precedenti, a un certo punto Davis trovò alla New York Public Library una copia della traduzione di Eleanor Marx Aveling annotata ai margini da Vladimir Nabokov. Passò tre giorni a ricopiare le infinite, minuziosissime (e spesso indignate) annotazioni di Nabokov ("flies don't crawl, they walk", scriveva Nabokov a margine della frase "flies crawled up the glass"), finché non si rese conto che forse questo era un po' troppo anche per lei.
In un articolo pubblicato successivamente su The Paris Review, si possono leggere le risposte di altri traduttori, e in particolare i commenti di Edith Grossman su due importanti aspetti del lavoro di Davis: il confronto con i predecessori e l'abitudine di non leggere fin dall'inizio il libro che si sta traducendo (interessante, questa seconda questione, perché ritorna spesso anche nelle domande che mi vengono rivolte sul mio lavoro). Grossman non vede l'utilità di confrontarsi con i precedenti traduttori: " a che scopo, mi sono chiesta, quando l'obiettivo di una nuova traduzione è quello di essere una nuova traduzione, con una voce fresca e un punto di vista diverso". Davis invece ricorre volentieri al confronto, ma solo dopo aver ultimato una solida prima stesura della sua traduzione, come parte di un più generale “no stone unturned approach”. Le profonde differenze stilistiche fa la sua versione e le altre, infatti, non le consentirebbero di lasciarsi influenzare neppure se lo volesse. Sulla questione della lettura preliminare, invece, di cui Grossman dichiara di non poter fare a meno, Davis risponde di aver chiesto spesso l'opinione di altri traduttori, e per quelli che la pensano come lei, fra cui William Weaver and Gregory Rabassa, la risposta era la stessa: una certa curiosità verso il testo e la freschezza di ogni pagina sembrano infondere una maggiore energia alla traduzione. E dopotutto, il libro verrà riletto per intero molte e molte volte nel corso della traduzione (soprattutto se abbiamo a disposizione tre anni per tradurlo, aggiungo io).A questo punto sarei curiosa di sentire anche altre opinioni...