Magazine Diario personale
Dormi qui, nell'odore di carta scritta con pena a stento comprensibile, troppo gracile dio dal tempio chiamato infanzia - sacrifici interi e quarti di peccati. Dormi qui, sepolto in rime che non puoi più udire, santo controvoglia ma santo per intero fra vescovi ignavi e angeli spietati. Dormi qui, in pace e sognando apoteosi di non so quanti Giobbe, per prigioni e per fiamme pazientemente transitato verso un paradiso di zucchero di tubero. Dormi qui, già due volte traslato, lieve ti sia la zolla della parola scritta.