Durkheim, dopo aver analizzato il suicidio da un punto di vista individuale e psicologico, si rende conto di come vi siano delle particolari variabili regolari che agiscono su situazioni sociali differenti, comprendendo che la sola natura individuale e psicologica non può bastare per spiegare le ragioni del suicidio. Nota come il suicidio sia più diffuso in città piuttosto che in campagna, che gli uomini si suicidano di più delle donne, che il tasso di suicidio è elevato tra i protestanti, moderato tra i cattolici e minimo tra gli ebrei.
Proprio dall'analisi delle religioni, giunge a elaborare un determinato tipo di suicidio, che chiamerà suicidio egoistico.
Cercando la ragione del diverso grado di suicidio nelle diverse religioni, ne esamina dapprima la loro natura e specificatamente il modo in cui trattano il suicidio. Tutte e 3 le religioni vietano il suicidio con la stessa fermezza, quindi non si può dire che la causa stia in un diverso trattamento. Una differenza fondamentale tra protestantesimo ed ebraismo però, sta nell'alto grado di solidarietà tra i membri della Chiesa ebraica, spinta a ripiegarsi su se stessa per via della forte intolleranza a cui è stata soggetta. Per contro, possiamo invece vedere come il protestantesimo sia una religione fortemente individualista, slegata dai legami con gli altri membri. La religione diventa una società e quanto maggiore è l'integrazione tra gli individui, tanto minore è il tasso di suicidio.
Più deboli sono invece i gruppi a cui l'individuo appartiene, meno ne dipende, più fa capo solo a se stesso, anteponendo i propri interessi privati agli interessi collettivi, ragione per cui Durkheim chiama questo suicidio "egoistico".
Ma perchè l'individualismo rappresenta un pericolo tanto grande per l'uomo?
L'uomo non può vivere se non si attacca a qualcosa che lo superi e gli sopravviva. L'individuo non è un fine sufficiente alla sua attività. E' troppo poca cosa. Quindi lo stato di egoismo sarebbe in contraddizione con la natura umana, e di conseguenza troppo effimero per avere probabilità di durare.
Dunque se la religione preserva dal suicidio in quanto società, è possibile che anche altre società agiscano nello stesso modo. Durkheim esamina sia la famiglia sia la società politica.
Per quanto una vita coniugale possa avere le sue buoni ragioni per costituire un incentivo al suicidio rispetto al celibato (maggiori responsabilità, oneri, preoccupazioni per il futuro), paradossalmente è proprio quest'ultimo a produrre un più alto tasso di suicidio. In particolare vediamo che:
- I matrimoni troppo precoci hanno un'influenza aggravante sul suicidio, soprattutto per gli uomini;
- A partire dai vent'anni i coniugati dei due sessi beneficiano di un coefficiente di preservazione rispetto ai celibi;
- Il coefficiente di preservazione dei coniugati rispetto ai celibi varia a seconda del sesso;
- La vedovanza diminuisce il coefficiente dei coniugati dei due sessi ma, non lo sopprime del tutto.
La vedovanza tuttavia, mette a repentaglio l'immunità di cui avevano precedentemente goduto i coniugi. E' molto interessante notare che questa immunità viene meno soprattutto quando la coppia ha dei figli, mentre nel caso contrario, il coefficiente di preservazione al suicidio sortisce un effetto minimo. In un certo senso, i figli allacciano il vedovo alla vita, ma al tempo stesso, gli rendono anche più acuta la crisi che sta attraversando, in quanto viene inceppato il meccanismo della società familiare.
Possiamo concludere che la società domestica è come quella religiosa, una potente difesa dal suicidio. Questa difesa è tanto più completa quanto più sono numerosi i membri della famiglia.
La fede politica, lo spirito di parte, il patriottismo, ravvivano dei sentimenti collettivi e creano una più forte integrazione sociale. Anche in questo caso quindi, la società protegge dal suicidio.
Abbiamo stabilito le tre seguenti asserzioni:
- il suicidio varia in ragione inversa al grado di inegrazione religiosa;
- il suicidio varia in ragione inversa al grado di integrazione domestica;
- il suicidio varia in maniera inversa al grado di integrazione politica.
Opposto al suicido egoistico è invece il suicidio altruistico.
Quando l'uomo è staccato dalla società, si uccide facilmente, ma si uccide altrettanto facilmente quando vi è troppo integrato. Avviene quando la società tiene troppo in dipendenza l'individuo e il soggetto si confonde con i gruppi e la collettività di cui fa parte, assimilandone tutti i valori e anteponendoli alla propria vita.
Nelle nostre società contemporanee, dove la personalità individuale è sempre più indipendente dalla personalità collettiva, simili suicidi non potrebbero essere molto diffusi. Si può affermare che sia i soldati che preferiscono la morte all'umiliazione della disfatta, sia i poveretti che si uccidono per evitare il disonore della famiglia, cedono a motivi altruistici. Ma sono dei casi molto isolati. Tuttavia ancora oggi, c'è un particolare tipo di ambiente in cui il suicidio altruistico è allo stato cronico: l'esercito.
L'attitudine dei militari al suicidio è molto superiore rispetto alla popolazione civile della stessa età. Il soldato ha il principio della condotta al di fuori di se stesso, il che costituisce la caratteristica dello stato altruistico.
Un ultimo tipo di suicidio messo in luce da Durkheim è il suicidio anomico. Le crisi economiche hanno una tendenza aggravante sul tasso del suicidio. Questo è dovuto forse alla diminuzione della ricchezza pubblica e all'aumento della miseria? Se queste morti aumentassero nel momento in cui la vita diventa più dura, dovrebbero diminuire altrettanto notevolmente quando l'agiatezza aumenta. E invece anche i momenti di prosperità economica sortiscono lo stesso effetto: aumentano i suicidi.
Se le crisi economiche aumentano i suicidi non è dunque perchè impoveriscono, ma semplicemente perchè sono delle crisi, quindi delle perturbazioni dell'ordine collettivo. Ogni rottura di equilibrio spinge alla morte volontaria. I bisogni degli individui sono illimitati, e volerli perseguire continuamente porta ad uno stato di malcontento. Per frenare ciò, la società stessa deve intervenire, limitando le passioni e svolgendo un vero e proprio ruolo moderatore attraverso la "coscienza morale". Ecco che, quando viene meno questo ruolo, la società versa in uno stato di anomia e aumentano i suicidi.
Le professioni industriali e commerciali sono quelle che offrono un più ampio spiraglio di suicidio, e sono proprio le professioni e gli ambiti più in crescita della società moderna.