Quali sono i sintomi delle vene varicose? Premesso che in molti soggetti i sintomi non si manifestano sino a quando non si presentino edema o stasi venosa evidenti, solitamente le vene varicose si manifestano con un senso di pesantezza delle gambe, una difficoltà a camminare in maniera agevole, specialmente nelle ore serali soprattutto dopo essere stati in piedi per lungo tempo. In sostanze, i sintomi delle vene varicose sono rappresentati da un edema, vale a dire un gonfiore, che a partire dalla zona intorno al malleolo (specialmente quello interno) si irradia verso l’esterno.
Gli effetti e i sintomi delle vene varicose più comuni
In particolare, in corrispondenza delle vene varicose i soggetti interessati da tale disturbo avvertono una sensazione di ipertermia, cioè di temperatura superiore alla media del resto del corpo, che non di rado è contraddistinta da un senso di prurito piuttosto evidente. Questi, in realtà, più che sintomi veri e propri delle vene varicose sono sintomi delle complicanze che da esse discendono: si possono osservare, quindi, emorragie di dimensioni più o meno rilevanti causate dalla rottura delle varicosità (che non sono assolutamente pericolose e che possono essere controllate senza problemi, a dispetto delle apparenze).
Tra gli altri sintomi più diffusi, si segnalano alterazioni della pelle di genere eczematoso, specialmente negli stadi iniziali del disturbo, che si traducono in pruriti e arrossamenti e che – se non trattati in tempo – possono aggravarsi in maniera progressiva fino a determinare un’ulcera varicosa, e quindi una lesione sanguinante. Non sono rari, poi, i casi di soggetti che sviluppano una flebite più o meno superficiale.
Inoltre, i sintomi delle vene varicose fanno sì che le zone interessate risultino particolarmente sensibili e fragili: succede, infatti, che la circolazione sia alterata, e di conseguenza i tessuti delle gambe che vengono colpiti dal disturbo si rivelino soggetti a infezioni e ferite, che possono guarire molto più lentamente del previsto e, se non curate in tempo e con la dovuta pazienza, rischiano di trasformarsi in ulcere varicose croniche, che non possono guarire in maniera definitiva.
I soggetti più sensibili alle vene varicose sono le donne: in questi casi, le varici si caratterizzano per gibbosità che talvolta protundono in maniera molto vistosa, ma che molto più spesso si limitano a teleangectasie e varici reticolari che tappezzano la pelle in maniera evidente.
Chi è più soggetto al disturbo?
Vale la pena notare, poi, che tendono a essere interessati dal problema delle vene varicose soprattutto gli uomini e le donne di età compresa tra i 30 e i 50 anni (con una certa prevalenza delle donne, come detto), specialmente nei casi di obesità e di stitichezza (tale disturbo, infatti, ostacola e rallenta il ritorno verso l’alto del sangue delle vene). Devono prestare la massima attenzione, poi, tutti coloro che lavorano in ambienti molto caldi o riscaldati (le alte temperature, infatti, contribuiscono ad aumentare la dilatazione dei vasi sanguigni) e quelli che stanno in posizione eretta per molte ore durante la giornata. In effetti, è proprio la postura il fattore che influisce più di ogni altro sulla pressione del sangue delle vene. Quest’ultima, nello specifico, aumenta in maniera significativa nel momento in cui il soggetto si trova in posizione eretta, e di conseguenza è ulteriormente accentuata quando l’ortostarismo (cioè la stazione eretta, appunto) viene mantenuto per lungo tempo.
In questi casi la pressione venosa può essere dieci volte più alta rispetto a quella normale.
Risulta evidente, dunque, il motivo per cui i soggetti più colpiti dal problema delle vene varicose siano quelli impiegati in occupazioni che presuppongono per lunghi periodi di tempo la postura eretta, oppure lo stare seduti in macchina o in aereo. In tutti questi casi, si palesano i sintomi delle vene varicose, sotto forma di edema a carico dei piedi (la presenza di liquido dà origine a un gonfiore più o meno accentuato) e di una evidente stasi venosa.
Il fatto che le vene varicose siano molto più diffuse tra le donne rispetto che tra gli uomini è dovuto agli ormoni, e nello specifico ai livelli elevati di estrogeni presenti negli individui di genere femminile: tali sostanze, infatti, agevolano il rilassamento dei muscoli delle pareti delle vene. Da non sottovalutare, comunque, tra le caratteristiche che predispongono a tale disturbo, anche l’eredità genetica.
Insomma, saper riconoscere i sintomi delle vene varicose è tutt’altro che difficile, ma risulta fondamentale per poter intervenire in maniera rapida ed efficace sul problema, prevenendo la comparsa del disturbo o contenendone gli effetti potenzialmente negativi..
Vota l\'articolo se ti è piaciuto