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Analisi del rischio + relax muscolare = sicurezza.

Da Motociclistidatavola
La moto è uno sport, un passatempo, un hobby pericoloso. Lo sappiamo e cerchiamo di mettere in atto comportamenti ed accorgimenti volti a diminuire i rischi. In diversi post ci siamo occupati di sicurezza a vari livelli, riguardante lo stato del mezzo, il funzionamento del nostro cervello, l'allenamento ecc, ecc. Cercare di ridurre i rischi ha uno scopo ben preciso, quello di non farceli correre, ed uno meno evidente, farci guidare in maniera sicura e rilassata.Analisi del rischio + relax muscolare = sicurezza.
Questo perchè guidare non essendo a nostro agio aumenta i rischi ed il pericolo. La sicurezza, la percezione di sicurezza sono importantissimi. Il nostro obiettivo è aumentare la percezione di sicurezza e di farlo attraverso alcuni passaggi. Ci sono sempre i due estremi, da un lato chi non si sente sicuro, dall'altro chi, invece, non percepisce il rischio. Noi vogliamo cercare di aiutare il primo a sentirsi più cisuro e di dare la corretta percezione di quello che fa al secondo.Quindi parleremo di rischio, di analisi del rischio e di rilassamento muscolare. La somma di questi due elementi determina la sicurezza alla guida, vedremo meglio come.In definitiva vogliamo cercare di “combattere” la paura e la tensione per l'utilizzo della motocicletta non lavorando sul coraggio ma sulla sicurezza e sulla consapevolezza.Primo step, analisi del rischio.La consapevolezza è alla base del passaggio da coraggio a sicurezza. Quindi dobbiamo sempre fare un'analisi del rischio, dei diversi fattori di rischio. In primis occorre individuarli. Possono sembrare tanti da tenere sott'occhio ma in realtà lo facciamo già, si tratta solo di portare ad un livello consapevole le nostre analisi. Ci sono fattori esterni (condizioni della strada, condizioni del mezzo, condizioni meteorologiche, traffico) e fattori interni (stato psicofisico). Ovviamente i vari fattori si intrecciamo creando situazioni di attenzione: ad esempio se non siamo particolarmente in forma ed è anche un caldo brekko questo complica; se la moto ha le gomme messe male e la strada è pessima la situazione che ne emerge è più complessa. Quindi cercate di fare una corretta analisi del rischio, di essere sistemici, di non pensare solo ai singoli fattori ma alle loro interazioni.Quando la mattina uscite di casa per andare al bar dove vi troverete coi vostri amici fate un piccolo check di voi e della moto. Non limitatevi ad andare dal garage al bar, usate quei pochi km come i piloti usano il giro di warmup, ascolatete, siate protattivi. Quando dopo il caffè deciderete dove andare pensate dieci secondi alle strade che vi aspettano (strade in mezzo ad un bosco in autunno? forse troverò foglie a terra; strade collinari a settembre? devo fare atteznione a chi trasporta l'uva. Gli esempi sono mgiliaia e li avete tutti presenti). Prendetevi un minuto per portare a livello consapevole i rischi. Averne coscienza, questo è l'obiettivo. Essere consapevoli porta ad essere sicuri di quello che si fa, non essere consapevoli porta ad essere coraggiosi. Piccola parentesi, non voglio sminuire l'essere coraggiosi, solo che il guidare in strada una moto non dovrebbe avere molto a che fare con il coraggio, c'è un livello che non bisognerebbe superare. Un livello che non è universale me è personale, ovviamente.Secondo step, guida rilassata.Non intendo che dovete andare piano, a passeggio, intendo da un punto di vista della tensione muscolare. Tutti i corsi di guida sicura ci insegnano, fra le prime cose, a non aggrapparci al manubrio come se lo dovessimo piegare. Questa leggerezza, questa non tensione muscolare si deve applicare a tutto il corpo. Se stiamo tesi e rigidi in moto ci affaticheremo di più, sia per un maggiore dispendio di energie, che per un minor assorbimento di asperità e vibrazioni. Stiamo morbidi, facciamo un check del nostro corpo e valutiamo come stiamo, se abbiamo i piedi e le caviglie rigide, se le gambe sono troppo in tensione, se il collo è tirato, i denti digrignati, spalle e braccia tese come corde di violino e la schiena sembra un tagliere. Se siamo in questa condizione cerchiamo progressivamente di mollare un po'. Magari rallentiamo la nostra andatura per concentrarci un istante sull'aggrapparci meno al manubrio, sul tenere la giusta posizione di gomiti e spalle, sul sentire il collo meno rigido, ecc, ecc. Fate una prova, vedrete che se imparate ad essere muscolarmente meno rigidi a fine giro sarete più rilassati, avrete un dolorino in meno, non sarete contratti e, quel che più conta, sarete più riposati. Ed un corpo riposato è più sicuro perchè più reattivo e pronto.
Quindi siamo alla fine, sommiamo i due step che abbiamo visto oggi, uniamo l'analisi del rischio e il relax muscolare e avremo maggiore sicurezza nel portare il nostro mezzo, saremo costretti ad usare un po' meno coraggio e alzeremo il nostro livello di sicurezza ridimensionando la paura e la tensione.
Bene, ora che avete annuito e trovato interessante e utile questo post posso farvi una rivelazione: è ispirato da una lettura molto interessante fatta sull'andare in MTB. Il fatto che ci possano essere punti di contatto non fa che sottolineare l'importanza di certe attività. Prendetevi il tempo per fare i due step che abbiamo riportato, vedrete da subito la differenza.

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