Vengono definite vie di esposizione quelle mediante le quali il potenziale bersaglio entra in contatto con le sostanze inquinanti.
Se la via di esposizione coincide con la sorgente di contaminazione si ha una esposizione diretta.
Si ha, invece, una esposizione indiretta nel caso in cui il contatto del recettore con la sostanza inquinante avviene a seguito della migrazione dello stesso e quindi ad una certa distanza dalla sorgente.
Le vie di esposizione per le quali occorre definire i parametri da introdurre nei calcoli sono le seguenti:
- Suolo superficiale (compreso fra piano campagna e 1 metro di profondità);
- Suolo profondo (compreso fra la base del precedente e la massima profondità indagata);
- Aria outdoor (porzione di ambiente aperto, aeriforme, dove si possono avere evaporazioni di sostanze inquinanti provenienti dai livelli più superficiali);
- Aria indoor (porzione di ambiente aeriforme confinata in ambienti chiusi);
- Acqua sotterranea (falda superficiale e/o profonda).
Le modalità di esposizione attraverso le quali può avvenire il contatto tra l’inquinante ed il bersaglio variano in funzione delle vie di esposizione sopra riportate e sono distinguibili in:
- ingestione di acqua potabile.
- ingestione di suolo.
- contatto dermico.
- inalazione di vapori e particolato.
(fonte: Decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 – Norme in materia ambientale)