Dal punto di vista tattico la forza del Bayern sta nella verticale che va dalla coppia dei centrali di difesa fino al perno d’attacco. Un completto di catene tattiche che hanno coppie di giocatori che si suddividono i compiti di distruzione e costruzione del gioco. Boateng contiene e Dante propone in mezzo alla difesa, fra i frangiflutti della mediana Javi Martinez distrugge e Schweinsteiger progetta, nella terna delle mezzale c’è addirittura un solo uomo che riesce a moltiplicare per due le fasi ed è Thomas Mueller che ieri sera ha fatto comprendere a tutti di essere uno straordinario fuoriclasse. Da solo ha squassato Bartra e Pique nel cuore della difesa catalana e da solo è andato a chiudere le linee di passaggio della manovra del Barcellona laddove essa nasceva. All’esterno altre catene di uomini in costante sovrapposizione hanno praticamente distrutto i diretti concorrenti della parte opposta. Lahm e Robben a destra, Alaba e Ribery a sinistra hanno combattuto i rivali obbligandoli a pensare per tutta la partita a quello che dovevano fare per fermarli…
Il Barcellona ne è uscito pesto sotto tutti gli aspetti, completamente squinternato nelle sue certezze, disorientato, umiliato, deriso da tanta potenza associata a tecnica. Uno spettacolo che rischia anche di ripetersi al ritorno visto che un’altra caratteristica del Bayern è legata al fatto che non conosce differenza tra gioco in casa e gioco in trasferta. Questa formazione segnerà un’epoca.