Magazine Cinema
Harry a pezzi (1997) è, senz'altro, uno dei film più dissacranti e buffi di Woody Allen. Un cast di stelle hollywoodiane interviene a celebrare il più indiscreto, nevrotico e scomposto genio main stream della cinematografia moderna: Billy Crystal il demonio, Demi Moore la psicanalista tradita, Robin Williams l'uomo sfocato (ma anche Kirstie Alley, Toby Maguire, Stanley Tucci e altri), coronano un quadro di perturbante comicità, in cui niente è al suo posto. Tutto fila via con scossoni e tagli brevi, sovrapposizioni, metafore e simbolismi così trasparenti da superare la mera dimensione allusiva per farsi metalinguaggio.
Ciò accade a danno di ciò che potremmo chiamare, approssimando, trama. E dico approssimando perché la trama si costruisce proprio in questo scivolare di un piano sull'altro, con ovvie ripercussioni sul finale: ma già, la prevedibilità è un indice dell'esistenza stessa di una storia, e questo Woody Allen lo sa benissimo, sì da farne ulteriore ragione di balocco (o barocco) narrativo. Harry a pezzi è un seducente discutere di vita e di felicità, parecchio consentaneo al regista. Poco gli importa, però, di fare a pezzi credi e valori, pur di portare a compimento questo sistematico smontaggio di una vita organica (è fuori gioco la serenità, se non come maschera altrui).
A dire il vero, poco importa a Woody Allen anche di insistere su queste battute antisemite e irriverenti come di una convenzione, di un punto di partenza per stupire con lo scintillio del suo infaticabile umorismo. La crisi della persona viene eletta a sistema perché è su questo palcoscenico che l'artista gioca le sue carte, in modo più o meno scoperto, nel suo raffinatissimo - e, a seconda dell'umore, talora stucchevole - parnassianesimo. D'altronde, l'arte di Woody Allen, pur giocando con l'elaboratissimo tono pseudodidattico delle sue lunghe tirate, non si spaccia mai per maestra di vita; mi pare invece che si riveli - addirittura con umiltà - per quello che è: irresistibile arte comica.
Possono interessarti anche questi articoli :
-
“l’occhio cinefilo”: “while we’re young”, dal 18 giugno 2015 al cinema
“L’OCCHIO CINEFILO”: “WHILE WER’RE YOUNG”, dal 18 giugno 2015 al cinema L’apprezzato regista indie Noah Baumbach firma questo film “while we’re young-... Leggere il seguito
Da Dan76
CULTURA -
Se ci vergogniamo della poesia, lasciamo il mondo in mano ai cinici
“E l’editore disse la poesia è finita” titola l’Avvenire, spiegando come i principali marchi editoriali italiani abbiano rinunciato alla pubblicazione di collan... Leggere il seguito
Da Leultime20
CULTURA, LIBRI, TELEVISIONE -
Retrospettiva Ingrid Bergman: Casablanca (1942)
Ingrid Bergman Amici lettori di Sunset Boulevard, abituali o di passaggio, in questo 2015 così ricco d’anniversari da celebrare, relativi al mondo della... Leggere il seguito
Da Af68
CINEMA, CULTURA -
Giovani Si Diventa - La Recensione
E' un film che parla di due quarantenni sposati con nessuna intenzione di invecchiare, "Giovani Si Diventa". Che si trasforma in una commedia quando i due... Leggere il seguito
Da Giordano Caputo
CINEMA, CULTURA -
Accidenti a te, accidental love!
Condividi Accidental Love (USA, UK 2015) Regia: Stephen Greene alias David O. Russell Sceneggiatura: Kristin Gore, Matthew Silverstein, Dave Jeser Tratto dal... Leggere il seguito
Da Cannibal Kid
CULTURA -
MAIORI: SAPORE DI CINEMA – Falco editore | Presentato al Festival del Libro
La magia della settima artenello scenario della Costiera AmalfitanaPresentato a Maiori nell’ambito del Festival del libro il volume “Sapore di Cinema”... Leggere il seguito
Da Amedit Magazine
CULTURA, SOCIETÀ