Espulsione dopo espulsione, defezione dopo defezione, il M5S si sta assottigliando e sta facendo una vera cura dimagrante.
Già c’erano vari malumori tra i neo eletti, in parte motivati dalle questioni economiche per via della riduzione dei compensi. Adesso stanno aumentando i mugugni contro il guru considerato assolutista e poco democratico, per cui all’ultima richiesta di espulsione della senatrice Gambaro, rea di aver espresso la propria opinione e di aver criticato nemmeno troppo velatamente l’operato del fondatore considerato un volgare strillone responsabile della debacle alle recenti amministrative, molti eletti stanno pensando di dissociarsi e di confluire nel gruppo misto.
Le recenti elezioni hanno dimostrato anche la disaffezione degli elettori nei confronti di un movimento che inizialmente era stato visto come una nuova risposta al vecchiume della nostra politica, ma considerato che anche i nuovi non si sono dimostrati molto differenti dai vecchi, questo si è tradotto in un massiccio astensionismo.
L’idea di costituire un nuovo gruppo cui demandare il futuro dell’Italia, attingendo esclusivamente al web, si è dimostrata utopistica e fallimentare: tra i nuovi parlamentari ci sono vari sprovveduti ed incompetenti, e viene il sospetto che solo chi segue ciecamente l’indirizzo del Capo possa andare avanti, nonostante la provata incapacità dovuta all’inesperienza.
Ma un poco alla volta qualcuno inizia a pensare con la propria testa ed a rendersi conto di tante incongruenze, tanto da provocare un fuggi-fuggi verso il gruppo misto se non addirittura l’approdo verso altri partiti.
Posso dire che avevo previsto tutto questo: i grillini come scolaretti che devono alzare la mano per andar a fare pipì col permesso dell’insegnante e, tra loro, una massa di gente opportunista che ha visto l’occasione per procurarsi uno straccio di potere con pochissima fatica.
Il Grillo in streaming che dice a chi se ne va :” Ti rendi conto di quello che fai? Se te ne vai, peggio per te!”.
Peggio per chi? Quello – o quella – se ne va, volontariamente o per estromissione, però continua a percepire le generose prebende che lo Stato elargisce, e per giunta senza versare un centesimo nelle casse del movimento.