Anathem è un volumone fantascietifico di quasi mille pagine scritto da Neal Stephenson che in Italia per qualche mistero della fede è stato spezzato in due parti: "
Il pellegrino" e "
Il nuovo cielo". Neal Stephenson (già candidato nel 2000 all'Hugo con "
Cryptonomicon") è un autore di fantascenza moderna che in questo nuovo romanzo amplia temi già trattati da altri grandi del secolo scorso, come i viaggi intergalattici di Asimov o il cyberspazio di Gibson, unendo caratteristiche di hard sf e inserendoli in un contesto assolutamente originale. Il libro racconta l'arrivo di una razza aliena sul pianeta
Arbre e segue le vicende del giovane Erasmas, che è anche colui che racconta la storia, e il suo gruppo di "Fraa" e "Suur" che partiranno dal "concento" di Saunt Edhar per scoprire cosa si nasconde dietro questa oscura invasione e scopriranno molto di più di quello che avevano immaginato.
A causa di tre gravi sacchi (rivolte), i filosofi, i matematici, i fisici e gli scenziati in generale, sono stati segregati in delle sorti di monasteri dove continuano i loro studi completamente separati dalla società esterna e senza l'ausilio di nessuno strumento tecnologico. La cosa più affascinante è che questi sapienti vivono come se fossero dei monaci, con tanto di regole (la
Disciplina), e una potente Inquisizione controlla che il loro operato avvenga all'interno di determinati confini etici. La scoperta di un'astronave aliena nell'orbita di Arbre stravolgerà l'equilibrio millenario di questa civiltà e porterà alla luce misteri troppo grandiosi per essere anche solo studiati.
Ma che bell'uomo l'è
lo Stephenson?
Il romanzo è di una complessità immensa e ci si intromette anche una traduzione che a volte rende la lettura un pò complicata. Immagino che introdurre nel contesto parole nuove come "
Concent" o "
Apert" sia molto difficile ma si ha la sensazione che il tutto sia stato velocemente mandato nelle nostre librerie per bissare il successo americano.
Se volete affrontare questa lettura procuratevi un bloc-notes, una matita, una gomma e qualche postit-segnalibro e cominciate a segnarvi le decine di parole assurde che troverete sparse nel cammino di Erasmas e della sua combriccola. Per fortuna che alla fine di ogni volume c'è un fornito glossario con i principali termini usati su Arbre.
Consiglio di leggere attentamente l'introduzione e di tralasciare la cronologia millenaria di Arbre all'inizio dei due libri e di riprenderla mano a mano che il racconto si fa più intenso.
In Anathem ci si scontrerà con elucubrazioni filosofiche molto sottili e ragionamenti estremamente complicati. Queste divagazioni rendono la lettura interessante ma troppo lenta e spesso ci si perde in alcuni meccanismi. Per fortuna che anche se non si comprende appieno tutta la logica, l'intelligenza di Stephenson sta proprio nel non peccare di superbia, dopo lunghi salmi viene corretto sempre il tiro per i "
non addetti ai lavori". Le cose si fanno più interessanti nella seconda parte del romanzo quando si comincia a parlare di universi alternativi e fisica quantistica. Splendido il viaggio stellare della compagnia di Erasmas verso il
Daban Urnud (l'astronave degli alieni, all'inizio nominati
Geometri).
La storia contiene poca azione ma si permea di dialoghi molto aperti di un efficacia quasi traumatizzante. Spesso i protagonisti delle vicende riescono a districarsi dai problemi solo attraverso lunghe dissertazioni logiche che sorprendono per maturità e per la profonda conoscenza degli argomenti da parte dello scrittore.
Stephenson per scrivere Anathem ha affrontato lunghi studi di cui parla anche nel suo sito. Il più interessante è sicuramente l'argomento dell'orologio millenario che si basa sul progetto del "
Clock of the Long Now", di cui lascio il
link per chi si vuole cimentare.
Le ultime duecento pagine del romanzo sono una illuminazione continua e a mio parere la parte più bella. In questo cono di luce affiorano finalmente tutti i collegamenti con la storia millenaria del pianeta Arbre e mi è capitato piuttosto spesso di tornare indietro sui miei postit-segnalibri per dare le dovute interpretazioni all'assieme.
Se volete leggere questo "mostro" vi consiglio caldamente di mettervi una mano sul cuore quando affronterete la prima parte di "
Il nuovo cielo" perché a un certo punto mi veniva da piangere per l'incomprensibilità di alcuni ragionamenti e avrei voluto buttare il libro dalla finestra. Poi però c'è un colpo di scena davvero spettacolare e allora tutto ci viene svelato con precisione chirurgica. Meraviglioso.
Non credo affronterò molto presto un altro libro di Stephenson ma la qualità e lo spessore di Anathem mi fanno credere di avere tra le mani un nuovo
cult della fantascenza mondiale.
Per chi ha già letto il libro esiste un interessantissimo wiki che approfondisce i temi trattati nel romanzo:
Anathem Wiki.