"In Sicilia restano bloccati 3,7 miliardi di euro, pronti per avviare la realizzazione di nuove infrastrutture, mentre restano senza futuro 80mila lavoratori del comparto edile, che hanno perso il posto dal 2008 ad oggi".
A lanciare l'allarme sono Ance Sicilia, Aniem, Cna Costruzioni, Anaepa Confartigianato e Legacoop all'indomani della decisione presa ieri dal governo regionale di destinare 50milioni di euro per finanziare cantieri di servizio nei comuni, che impegnerebbero per tre mesi 20mila disoccupati. "Ogni mese che passa senza alcuna iniziativa concreta da parte della Regione -spiegano le organizzazioni imprenditoriali- altri 1.500 addetti allungano la lista dei disoccupati veri, ignorati da un governo che pensa solo ad assegnare risorse ai precari". Le associazioni contestano il provvedimento assunto ieri con cui si "bruciano" 50milioni di euro in attivita' di cui sono da dimostrare "l'utilita' e il vantaggio". "In tutto questo -denunciano ancora- il governo Crocetta continua a non ricevere le organizzazioni degli imprenditori edili e i sindacati di categoria per discutere di come rilanciare il comparto, malgrado sei richieste di incontro ignorate senza una risposta e senza un motivo e dopo la manifestazione regionale unitaria che lo scorso 31 maggio ha portato davanti alla Presidenza della Regione oltre 5.000 fra imprenditori, lavoratori e disoccupati. Alla luce di questi fatti -concludono le associazioni- si puo' solo concludere che il governo regionale e' nemico del settore delle costruzioni in Sicilia".