Magazine Salute e Benessere

Anche con l'allenamento mentale si perde!

Creato il 17 aprile 2012 da Ekis Sport Coaching @Ekis_srl

Allenamento mentale nelle sconfitte.Si esatto. In quest’articolo sull’allenamento mentale parlo di un Mental Coach che ha perso. Molto spesso avrai letto di vittorie strepitose grazie al Mental Coaching. Di ostacoli superati e di obiettivi raggiunti. Oggi però voglio parlarti di sconfitte. Di quelle che bruciano. Di quelle che ti fanno stare sveglio la notte a ripensarci. E di lettere.

Ma partiamo dall’inizio. Durante la stagione ho lavorato con diverse allenatrici e allenatori, con gruppi di atleti e con alcune atlete singolarmente di una squadra piemontese. Nell’avvicendarsi degli allenamenti e delle gare si ottengono via via risultati sempre migliori. Le prime gare di squadra e dei singoli sono un successo. Tre podi! Gli allenamenti cambiano e vengono introdotte tecniche di allenamento mentale. I risultati con molte ragazze fioccano!

Poi lavoro, sempre nella stessa squadra, con le atlete di punta; quelle come si dice “più talentuose”. Si lavora su vari argomenti: dalla Visualizzazione, agli Ancoraggi, alle regole per aver successo. Insomma si toccano vari argomenti dell’allenamento mentale. Lavoro anche con un’atleta in particolare. Un’atleta cui è stato imposto di lavorare con il Mental Coach. Diciamo che non è la partenza migliore. Tecnicamente è una delle più forti della serie A in Italia e in competizione per gli europei e i mondiali. I frutti della preparazione mentale arrivano. In allenamento migliora sotto molti aspetti. E arriva anche il giorno della prima gara…

Disastro totale! Come si dice “Non c’è con la testa”!

La mia testa invece frulla! Frulla di pensieri, di “come”, “cosa” e “perché”!Si va a casa con la testa bassa. Bassa ma non doma! Pensavo di aver analizzato tutto, aver preso in considerazione tutti i fattori e di aver preparato l’atleta al meglio! Ma qualcosa doveva essermi scappato…

Allora comincio a chiedere, ad approfondire ancora di più, non con l’atleta, ma con chi le stava vicino, con l’allenatrice, etc. Viene finalmente fuori il punto. Un problema che tutti sapevano, ma di cui nessuno aveva mai parlato. Del quale la ragazza non aveva mai accennato. Tale, però, da compromettere la gara.

L’allenamento mentale per superare la sconfitta.
Ma torniamo a parlare di sconfitte e di lettere. Dopo la gara andata male, nella testa dell’atleta crolla tutto il lavoro fatto in precedenza. Quella era la prova del fuoco. Per me e per lei. In quel momento avrei potuto parlarle e chiederle perché non ne aveva parlato, ristrutturare la gara e lavorare assieme per risolvere il problema. Avrei voluto sentirmi dire dall’atleta che aveva delle questioni da risolvere che compromettevano la sua prestazione.

Invece ho deciso di scrivere. Di scriverle una lettera. Con la sincerità del cuore.

“Ciao xxxx,

Come stai? Spero bene. Ho pensato molto a te, alla gara e a tutto il resto. Ed è stato un pensiero che mi ha tenuto sveglio e fatto riflettere. Sei una ragazza piena di talento ed io credo profondamente nelle tue capacità. E non sono il solo. Tecnicamente se ti chiedessi qualsiasi cosa,probabilmente la potresti fare meglio di molte altre. E lo sai.Come sai anche chenon c'è solo questo. Ti voglio parlare francamente, magari sarò duro, magari farà male ma sarò sincero! Perché voglio dirti cosa ho visto in questi giorni.

Ho visto una ragazza con una potenzialità enorme, come donna e come atleta.

Forse nessuno può capire cosa hai nel profondoe probabilmente è qualcosa di molto importante per te. Spesso tu pretendi di sapere già come vanno le cose! Hai avuto delle esperienze nel passato...e allora pensi che queste si debbano ripetere. Hai sbagliato nel passato è vero, come è vero che ci sono tante cose in ballo. Forse nessuno ha mai sbagliato? Forse i campioni hanno solo conosciuto vittorie?

Ho visto una ragazza con una potenzialità enorme, come donna e come atleta ma fragile!

Si fragile. Che si caga sotto nel momento della gara. Che cerca scuse in continuazione, anche in allenamento. Ed è ha questa ragazza che mi sono affezionato, perché vedo il suo talento, perché so che può ottenere quello che desidera nel profondo. Ed è con questa ragazza che voglio lavorare. Con quella fragile, non con quella che cerca scuse per non mostrarsi e mettersi in gioco veramente. Voglio lavorare con quella che ha perso.

Ma tu non vuoi farlo vero xxxx?

Perché hai il terrore di quello che potresti tirare fuori, di quello che potresti fare!Vero?

Sai dove trovarmi…a te la palla!

Luca”.

Nel prossimo articolo vi racconto com’è andata.

A presto!

Luca Taverna
Di Luca Taverna


Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog