Si tratta di una operazione automatica, che ci porta via pochi minuti. Inseriamo la carta magnetica, digitiamo il nostro codice e preleviamo. Eppure ignoriamo del tutto quale insidia si possa annidare per la nostra salute, in un’operazione all’apparenza così banale e innocua. Secondo uno studio condotto daBioCote, una azienda specializzata nella produzione di sostanze anti-microbiche, riportato anche nell’edizione web del Telegraph, i bancomat costituirebbero un humus privilegiato per la proliferazione di batteri estremamente pericolosi per la salute umana, in grado di procurare infezionipiuttosto gravi.Gli esperti, muniti di tamponi, li hanno utilizzati per passarli sulla superficie delle macchinette da cui si prelevano i soldi, in particolare sui tasti sui quali digitiamo le nostre richieste, nelle principali città inglesi e nei bagni pubblici posti in prossimità dei centri di prelievo Atm. Ebbene, quanto è emerso è davvero poco rassicurante: i tamponi dei bancomat presentano le stesse risultanze di quelli utilizzati nei bagni pubblici, ovvero si è riscontrata la presenza degli stessi ceppi batterici in grado di causare infezioni diarroiche.
(Media NF)