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Se affrontassi l’argomento nel modo più consueto e superficiale – i calciatori sono strapagati, coccolati, viziati e viziosi – avrei poco da aggiungere ai commenti contrariati sullo sciopero previsto per la quinta giornata di Serie A (25 e 26 settembre). La verità è che ogni categoria sociale e professionale vive i suoi disagi. Anche i calciatori, quindi, hanno le loro ragioni per protestare (soldi a parte, si intende). Quello che mi chiedo, semmai, è se i termini utilizzati per spiegare tali disagi siano adeguati ai tempi e alle persone. “Qui si parla di diritti umani”, ha sentenziato Oddo, portavoce dei calciatori.Sarà. Ma quando sento parlare di diritti umani francamente penso ad altro. E non crediate chissà che. Voglio dire: un calciatore di Serie A, ad ogni modo, se la passa meglio di un minatore. E sicuramente anche di uno stagista.
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