anche i sogni vanno a dormire

Come mi diceva un amico, per coltivare i sogni bisogna spalare merda. Ma pensandoci, è il principio della terra che affonda in tradizioni antiche dove non si usavano misture chimiche; e in questo caso i mezzi giustificano il fine, perché per avere un buon raccolto bisogna spargere concime. Sarà il periodo in cui le speranze collettive mutano in ossimori dato che si parla di speranze negative, ma il terreno dei sogni è sempre più ostile e dove ci sono i fiori, ci sono anche le mine. Come scrive Baricco, in questo mestiere gramo che è la vita, tutto si sgretola, si disfa, si dissipa. E quello che rimane, aggiungo, sono secchielli di rabbia. E se non si possono fare castelli d’aria, almeno proviamo con la sabbia.  Sei lì che t’impegni; tiri su le torri e con i sassi tracci una barricata. Usi acqua salata perché la sabbia bagnata sai che garantisce una maggiore tenuta.  Ma poi torni il giorno dopo, e la tua opera è stata rasa al suolo da un invidioso che l’ha calpestata e ciò che rimane sono le macerie della felicità di una giornata. In questa notte di mezz’estate anche i sogni vanno dormire. C’è crisi dappertutto; c’è chi sperava di vedere i propri figli camminare felici e mischiarsi ai colori fuori dal ghetto, c’è chi rimane con una scarpa di cristallo dopo un balletto.

In relatà non riesco ad essere così pessimista, Disney diceva che se uno può sognarlo, può farlo. E questa è una frase in cui continuo a credere, lo ammetto. Quindi se mi chiedono qual è il mio sogno nel cassetto, rispondo: avere un cassetto più grande, e questo è quanto.