C'è il silenzio che si rassegna all'inesprimibile e il silenzio delle emozioni che hanno la meglio sulla ragione; il silenzio della devozione e il silenzio del piacere; il silenzio che comunica più di ogni altra parola e il silenzio che è solo assenza di parola.
Quanti silenzi che ci sono da quando l'uomo è uomo.... ma anche quanta storia che c'è nei silenzi dell'uomo. E se volete saperne di più, se la storia del silenzio vi intriga, magari perchè nemmeno sospettavate che il silenzio avesse una storia, ecco un buon consiglio di lettura: La lingua degli dei. Il silenzio dall'Antichità al Rinascimento di Roberto Mancini (Angelo Colla editore) è davvero un bel libro, che merita strappare all'attenzione esclusiva degli specialisti.
E che storia singolare, inattesa, che scorre sotto i nostri occhi. Le Sacre Scritture in cui la divinità parla e ascolta mediante il silenzio e le assemblee della democrazia ateniese che tramite il silenzio disciplinano l'abuso della parola. Gli affari della politica e la cura delle anime. Ma anche le regole e i luoghi del silenzio. I monasteri dove il silenzio apre la strada a Dio e la corte di Bisanzio dove il silenzio è attributo di potere.
Una lettura sorprendente, una lettura salutare, in tempi in cui il silenzio è diventato bene raro sia per le vie dello spirito che per le istituzioni della politica.
E in questo tempo di parole che avvolgono tutto, di parole abbondanti, inflazionate, superflue, non è male tornare ai molti significati del silenzio, a ciò che il silenzio è stato nella nostra storia.