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Anche in Inghilterra c’è la crisi !

Creato il 22 novembre 2011 da Diarioelettorale

e allora anche lì bisogna stringere la cinghia. Non tutti naturalmente, solo alcuni.

STUDIO DELLA HIGH PAY COMMISSION SULLE RETRIBUZIONI DEL SETTORE PRIVATO

Gb, i top manager guadagnano il 4000% in più rispetto a trenta anni fa. Il caso limite alla Barclays’, dove la retribuzione del Ceo è 169 volte superiore al salario medio «Un danno per l’economia britannica»

Stipendi a confronto

MILANO – La paga dei top manager britannici continua a crescere, nonostante il clima di austerity globale. A rilevarlo è una ricerca di un gruppo di studio d’Oltremanica, la High Pay Commission, gruppo di studio indipendente della Ong Compass, che analizza le retribuzioni del settore privato. Le conclusioni della Commissione, dopo un anno di lavoro sono che negli ultimi 30 anni il salario degli amministratori delegati di società quotate nel Ftse 100 sono aumentate a livelli stratosferici, fino al 4.000% in più rispetto al 1980: è il caso della Barclays, dove il top manager guadagna oggi la bellezza di 4,4 milioni di sterline l’anno.

LA CRISI – «In un periodo di crisi senza precedenti, una piccola parte della società, lo 0,1%, continua a godere di consistenti aumenti annuali nel salario», ha commentato sul Telegraph Deborah Hargreaves, presidente di High Pay Commission. «Questi aumenti formidabili danneggiano l’economia britannica e provocano distorsioni nel mercato, drenando talenti e premiando gestioni fallimentari». L’istituto ha concluso il proprio lavoro sottolineando l’urgenza di riforme, in particolare di una «radicale semplificazione» dei compensi dei top manager: oltre all’obbligo di rendere pubbliche le buste paga dei dipendenti più pagati, di rendere trasparenti i criteri di differenziazione dei salari tra dirigenti e quadri, e di far luce sui guadagni complessivi. Secondo la Commissione, inoltre, è il momento di istituire un organismo nazionale per monitorare l’andamento delle retribuzioni di fascia più alta.

LE DIFFERENZE – Ad essere schizzato alle stelle, non è solo il valore in percentuale, ma anche la differenza con il salario corrisposto al dipendente medio. Se nel 1980 la retribuzione del boss di Barclays era 14,5 volte superiore allo stipendio medio, oggi quel valore è salito fino a quota 75. E l’inaudita cifra di 4milioni e 300mila sterline della busta paga di John Varley, fino al marzo scorso Ceo e consigliere d’amministrazione della banca, è di 169 volte superiore al salario di un lavoratore del regno Unito. Il fenomeno non è limitato alle banche. Stando al rapporto, alla Bp – dove l’amministratore delegato guadagna 4,5 milioni di sterline – il differenziale è passato, nello stesso periodo, da 16,5 a 63,2, con un incremento del 3006%. Alla Gkn (colosso metallurgico) da 14,9 a 47,7. Alla Lonmin (settore minerario) da 44,1 a 113,1.

«FUORI CONTROLLO» – Un sondaggio condotto interpellando duemila tra i destinatari del rapporto, ha bollato come «fuori controllo» retribuzioni e bonus dei top manager. E molti commentatori ritengono non solo «moralmente rivoltante», ma anche un elemento determinante della crisi economica lo spaventoso trasferimento di ricchezza dalla gente comune a quelli che già vivono al top.

Antonella De Gregorio

da Corriere.It


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