Ma senza riso non c’è pasto per i nepalesi; al Daal Bhat (riso, lenticchie, verdure e a volte pollo) non si può rinunciare ed è mangiato almeno due volte al giorno. La dieta spiega il Rapporto della Banca Mondiale che segnala l’aumento (a dire il vero in tutta l’Asia) di malattie tipicamente occidentali: diabete (c’è anche un Giorno del Diabete indicato dalle Nazioni Unite il 19 novembre), malattie al cuore, obesità. Il titolo del Rapporto impressiona: Capitalizing on the Demographic Transition: Tackling Non-communicable Diseases in South Asia .
Superato il titolo, i dati sono significativi: la cattiva alimentazione è diventata responsabile del 60% dei decessi in Asia, aiutata dal fumo e dall’abuso di alcol (in cui il Nepal è il primo in Asia). Le malattie che stanno diventando più comuni sono, appunto, quelle dell’eccesso di cibo pieno di amidi. Il Rapporto si conferma da solo, girando per le strade di Kathmandu (specie nei palazzi del potere). Ciccioni bloccati su seggiole o sprofondati in poltrone diroccate; risciò men che aumentano le tariffe al loro avvicinamento; critiche al leader maoista Prachanda per il suo imbolsimento dovuto, si dice, a gran libagioni e bevute.
Un tempo il pancione era un segno di potere e ricchezza, oggi aumentano le palestre e la gente che fa jogging. Tibetani e nepalesi stanno sfondando le misure considerate sane: massimo 102 cm. di circonferenza vita (adulto maschio); 88 cm. (adulto femmina). Un altro colpo ai miti e all’estetica del Nepal.