“Attenzione alla pressione alta”, è questo uno dei moniti principali che un medico rivolge al proprio paziente, a maggior ragione se si tratta di persone anziane o comunque di soggetti che, per un motivo o per un altro, sono già a rischio di problematiche cardiovascolari. Ok, quindi, tenere sotto controllo l’ipertensione, ovvero una pressione del sangue più elevata del normale, ma anche avere una pressione troppo bassa, può, allo stesso modo, provocare delle conseguenze serie per il nostro stato di salute.
Questo è quanto emerge da una ricerca pubblicata sul Journal of the American College of Cardiology e che ha analizzato il quadro clinico di più di 400 mila persone ipertese, evidenziando, dai dati raccolti, danni ai reni ed un elevato rischio di salute sia in presenza di valori elevati di massima (oltre 140 mm di mercurio) che con una pressione sistolica più bassa (al di sotto dei 130). Nel primo caso i rischi risultano molto più evidenti, ma anche in casi in cui si tende a far calare eccessivamente i livelli di pressione (magari con l’utilizzo di farmaci) il pericolo di infarti o ictus si manifesta comunque elevato. 40% è il rischio di salute nelle massime elevate, 10%, invece, nei soggetti che presentano una sistolica bassa, e che, secondo gli specialisti, può essere comunque causa di problematiche da non sottovalutare. Il consiglio, quindi, è quello di monitorare constantemente la pressione del sangue, cercare di mantenerla su dei livelli stabili ed ottimali (140/90), e di agire tempestivamente solo in casi necessari utili ad evitare possibili danni all’organismo.
- Pubblicata su: Journal of the American College of Cardiology
- Conclusione: Diminuire eccessivamente i valori della pressione può causare il collasso di cuore e reni