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Piccole, operose, e per molti aspetti misteriose, le api non smettono mai di stupire: alcune membri dell'alveare sembrerebbero essere più coraggiosi di altri, naturalmente portati verso le novità, mostrando differenti strutture cerebrali rispetto agli altri membri della colonia.
L'immagine delle api organizzate in rigidissime caste in modo simile ai Borg di Star Trek sta ormai sfumando man mano che la scienza inizia a svelare alcuni degli aspetti meno conosciuti di questi straordinari insetti. Tra questi, c'è la recente scoperta di alcuni indizi genetici e comportamentali generalmente associati, nel mondo dei vertebrati, alla personalità.
Pare che le api agiscano in modo diverso da individuo ad individuo, specialmente se si tratta del loro desiderio di eseguire un compito particolare. Queste differenze, come spiega il professore di biologia Gene Robinson, autore della scoperta, potrebbero essere parzialmente dovute alla personalità di ogni singola ape. "Negli esseri umani, le differenze nella ricerca delle novità sono una componente della personalità. Anche gli insetti sono dotati di personalità?".
Robinson e il suo team hanno studiato due tipi di comportamento che caratterizzano le api scout: la ricerca di fonti di cibo, e l'esplorazione di nuove zone adatte per la costruzione di un nido. Quando una colonia diventa troppo numerosa, il nido si divide, e una parte delle api si mette alla ricerca di una nuova località per fermarsi e dare origine ad una nuova colonia.
Durante la ricerca del nuovo sito, circa il 5% delle api dello sciame lasciano il gruppo per esplorare il territorio. "C'è uno standard per la ricerca della personalità, e se si mostra la stessa tendenza in contesti differenti, può essere definita come un tratto della personalità" dice Robinson.
Queste api esploratrici, infatti, diventeranno scout molto più frequentemente delle api che tendono a rimanere nello sciame, avendo dimostrato ottime abilità di ricerca con la loro uscita spontanea dallo schieramento. Queste api si sono quindi dimostrate naturalmente curiose, e verranno facilmente arruolate in futuro come scout.
"Escono dalla colonia e trovano nuove fonti di cibo senza essere state indirizzate, mentre le api non-scout attendono nel nido fino a quando vengono reclutate da un'ape scout. Fanno qualcosa di molto diverso dal resto delle loro compagne, anche se vivono assieme e sono strettamente imparentate".
Queste individui particolarmente versati nelle operazioni di ricerca mostrano differenze ben evidenti nel modo in cui il loro cervello lavora rispetto alle api non-scout. "Si sta cercando di capire quali siano le basi della ricerca delle novità negli esseri umani e negli animali. E molte delle riflessioni hanno a che fare con il rapporto tra il sistema di ricompensa del cervello in risposta ad alcune esperienze".
I ricercatori hanno scoperto migliaia di differenze nei geni che regolano l'attività del cervello. "Ci aspettavamo di trovare delle differenze, ma l'entità di queste differenze è stata sorprendente, dato che sia le api scout che le non-scout si dedicano alla raccolta di cibo" spiega Robinson.
Le differenze sembrano concentrarsi su alcune sostanze che, nei vertebrati, hanno a che fare con determinati aspetti della personalità, come la curiosità e la risposta ad una ricompensa. Inibendo o aumentando l'azione di alcuni geni, i ricercatori sono stati in grado di modificare il comportamento delle api.
Le api modificate dai ricercatori sono diventate scout il 13% delle volte, contro il 7% delle api non modificate, agendo soltanto sull'attività del glutammato. "Anche se piccolo, l'aumento è stato significativo, e credo che contribuisca fortemente a supportare la conclusione che il glutammato è una delle molecole chiave nel determinare il comportamento dei vertebrati e degli invertebrati".
"I nostri risultati dicono che la curiosità negli esseri umani e negli altri vertebrati ha parallelismi con gli insetti. Si può osservare lo stesso tipo di differenze comportamentali e basi molecolari".
Honey bees study finds that insects have personality too
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