Anche il mercato delle auto si sta adattando al clima di crisi che ormai si respira da anni. Si vedono in giro meno “macchinoni” e meno “bolidi”, che stanno lasciando il posto a più pratiche ed economichecity car.
Cambiano anche le pubblicità (escluse quelle di un certo tipo di auto, che possono venire acquistate solamente dai fanatici di un certo marchio, senza alcun altro motivo plausibile…), concentrate più sull’attenzione all’ambiente, ai consumi, alla sicurezza.
Complice anche il sempre alto costo dei carburanti, che comunque stanno subendo una leggera flessione proprio in questi ultimi giorni (es. diesel a 1.608€ al lt – Beyfin), i consumi sono il pallino fisso di tutti coloro che vedono una parte consistente del proprio stipendio finire nelle mani del benzinaio (ma soprattutto dello Stato che, lo ricordo, tra tasse ed accise, si prende oltre la metà del prezzo….): avere un veicolo che consumi poco, senza rinunciare troppo agli spazi, sta diventando una priorità.
Sicuramente in questo la Dacia, storica industria cecoslovacca di automobili, acquistata dalla Renault, ha fatto scuola: forse è stata la prima ad uscirsene con modelli veramente “low cost“, come dimostrano i listini sia del nuovo che dell’usato (qualche esempio tramite questo sito). Ricordiamo tutti la signora che, stizzita, dichiara “…ma noi vogliamo spendere molto di più !“, una geniale idea di marketing che punta a colpire proprio l’idea che un’auto economica sia effettivamente percepita come tale da eventuali amici, parenti, vicini…
I tempi stanno cambiando, ma senza troppa fretta. Il mercato deve adeguarsi, pian piano, alle nuove esigenze della società. La vera domanda però è: siamo sicuri che continueremo ancora ad aver bisogno, tra qualche anno, ancora delle automobili ?