E non abbiamo premi di produzione. Nessuno che ci dica quanto siamo state brave o che bel lavoro abbiamo fatto. In compenso, siamo sotto costante osservazione, e tutti sembrano puntarci il dito contro alla minima sciocchezza. Anche quando di sciocchezze neanche l’ombra.Non abbiamo nemmeno buchi per il parrucchiere. Nessuno che ci chieda di smaltire ferie in arretrato (anche perché bisognerebbe risalire al pleistocene).E non abbiamo serate sul divano. Aperitivi. Cene di lavoro. Trasferte. Amici che proprio non possiamo fare a meno di incrociare.Non possiamo avere mal di testa. Crampi allo stomaco. Essere esauste. O, meglio, possiamo, ma non possiamo rinchiuderci due ore in camera da letto, sole, sotto le coperte. Perché da un uomo ce lo si aspetta. Quanto a noi...E quando non siamo impegnate a cambiare pannolini, fare il bagnetto, preparare pappe, trovare giochi divertenti da fare, ridere, cantare... c’è la casa, di cui occuparsi. E non perché si voglia fare le pignole, ma anche attenendosi al minimo sindacale... c’è. Qualcosa da fare. Perché noi faremmo anche a meno di caricare la lavatrice, ma poi scatterebbe la domanda, sì, la domanda, quell’infida serie di parole seguite da un punto interrogativo grande e nocivo come il buco nell’ozono, sillabe scandite con quell’apparente tranquillità che a noi proprio ci rode.“Ma... non è andata la lavatrice?”No. Perché, dove doveva andare?“Non ho più calzini del lavoro...”Eh.Ora. A uno che se ne esce così, noi, con la nostra giornata intera sulle spalle, cosa dovremmo dire? Il mononeurone maschile sembra sempre non capire.Ogni tanto, a me, qualche dubbio viene. Ma gli uomini ci fanno o ci sono???
*Chiarimento per chi è facile ai fraintendimenti. Sono orgogliosa di essere mamma. Non vorrei mai un cambio di ruolo (in realtà, i benefit ce li ho, e sono i baci!). Ma qualche sgravo in più sulla routine domestica ci starebbe proprio bene. Giààààààààààà.