(Anni luce lontano dalla consapevolezza)
Se solo fossimo in grado di desiderare di più. Desideri veri, però. Non surrogati. Se fossimo meno ricchi di cose materiali. Se invece dello Champagne venisse elogiato il Lambrusco. Se invece dell' Audi A8 clima uscisse un nuovo modello di Apecar. Se non fossero l'economia e il denaro a decidere le sorti delle nostre vite e delle nostre professionalità. Capacità. Passioni. Se invece del Prozac, del Cialis, del Ritalin vendessero Zigulì. Se potessimo andare in giro con le roulotte tutti giorni, a vedere com'è il mondo.
A volte ci penso, a come sarebbe. A come saremmo.
E non riesco a immaginarmelo.
Leggevo un articolo su Christiania, comunità indipendente di Copenaghen, e sono rimasta affascinata dalla loro organizzazione e dalla loro idea di Libertà. Una parola che noi conosciamo solo in parte. Una piccolissima parte.
Quale sarebbe la vostra reazione di fronte a una vita così?
Ecco. Volevo solo condividere.
2- Pensiero numero 2
(Un Kilobyte più vicino alla consapevolezza, di quello di prima)
Quello che ho capito attraverso l'esperienza, l'età, gli scivoloni, il mal di stomaco, le gaffes, le porte in faccia, il sudore, la fatica, i fedeli Orgoglio&Ego bistrattati da chiunque a cui fosse - da me - permesso, le vesciche ai piedi per i tacchi troppo alti, l'apparecchio ai denti, le battute cattive che fanno su di te e ti è venuto cosa rispondere quattro secondi dopo, ovvero troppo tardi. Perchè non eri pronta.
Ecco, quello che ho capito da queste cose - anche con un certo ritardo - è il motivo per cui ci hanno sempre detto che l'apprendimento è più efficace facendo i collegamenti. Quella mostruosa pedanteria. Fin da quando andavamo a scuola.
E' solo con il ragionamento, il capire, il far circolare bene i neuroni del cervello in modo ordinato, che possiamo sperare di sfangarcela. E' solo facendo i collegamenti - che poi magari non c'azzeccano niente - che hai la visione d'insieme. Ci provi, ci metti del tuo. Insomma, diventi grande.
I disastri e le catastrofi, se le colleghi, danno maggiori elementi per capirne la causa scatenante.
E per valutarne le conseguenze.
Niente e nessuno puo' essere considerato in quanto tale, capito in sè e per sè. Nè tantomeno giudicato. C'è sempre un prima, un dopo, un contesto. Sono tutte cose da valutare con attenzione.
Bisogna sempre stare in guardia, muovere le cose, mettersi a provare.
Saper fare i collegamenti.
Che la vita ti prende alle spalle, altrimenti.
(Ed è meglio imparare la buona abitudine di non chinarsi troppo).