Autore Gregorovius
È vero, caro ex-compagno Ferrara, siamo ridotti in mutande come persone e come nazione ma non certo per quel moralismo di cui lei ci taccia – il vero moralismo è quello dell’ipocrita che ritiene che gli sia tutto concesso in quanto padrone del paese e, al contempo, predica la morale al paese, partecipa ai family day, si mette in coda per la comunione, chiede la benedizione di santa madre chiesa –, ci siamo rimasti perché in questi tre lustri abbiamo assistito ad una gestione imbarazzante del paese, ad un potere classista, demagogico e populista che ha finito per scardinare i principi fondamentali della Costituzione, per distruggere i diritti di chi lavora onestamente spaccandosi schiena, muscoli e testa per mantenere in una maniera dignitosa la propria famiglia (ora poter parlare di “maniera dignitosa” è diventato un lusso che chi lavora non si può nemmeno più permettere). Certo questo Lei non può capirlo, il lavoro per Lei è solo un costo di produzione e quei lavoratori che avrà conosciuto un tempo nelle sezioni torinesi del Pci appartengono alla preistoria, all’epoca antecedente alla sua conversione. Le sue posizioni da “ateo devoto”, la sua proverbiale intelligenza (diventata ormai un luogo comune), la sua difesa ad oltranza di un capo spesso indifendibile, la sua sparata sul moralismo, il suo anticomunismo da prete spretato, il suo infervorarsi per difendere il libertinismo di un leader che non sarà Breznev o Mao ma che ha disseminato il suo cammino di affermazioni e ritrattazioni che hanno finito per fornire all’opinione pubblica l’idea che tutto sia vero anche quanto si palesa come negazione della verità. Vede io leggo nelle sue posizioni incoerenze spaventose, ma, obietterà Lei, chi sono io per chiedere coerenza? Oppure potrebbe avanzare l’ipotesi che la coerenza è un rimasuglio di quelle dottrine mefitiche che affondano le radici nel socialismo reale staliniano, ecc. Vede Ferrara, Lei avrà sicuramente, tra detti e non detti, mille motivi per ergersi a difensore del Cavaliere e del suo operato. Non mi interessa indagare sulle sue senz’altro nobili motivazioni – ognuno risponde alla sua coscienza – quello che mi interessa precisare è che se noi siamo ridotti in mutande cerchiamo chi ce le ha prese, non per pudore o per mascherare le nostre flaccidezze o per moralismo ma perché è inverno e sentiamo freddo e, soprattutto, perché non ne abbiamo molti paia di ricambio.
COMMENTI (2)
Inviato il 31 maggio a 14:51
Lo " SPUTASENTENZE " è su radio Londra..cosa IMPOSTA e peraltro senza nessun ospite di controparte che possa rispondergli per le rime..pertanto è un SOPRUSO visto che il canone RAI è da noi "quasi" tutti pagato, ed pure un ex..di partito EX pertanto da fastidio a molti di sinistra come di destra e al centro ci sta facendo ..la figura di M....!Contento Lui..rimane il sopruso di parte sul canale Nazionale arcistufi di imporci tali esseri..e la trasmissione dopo fa capire che l'Italia è tutta un grosso PACCO a sorpresa! Per i politici i pacchi sono la NON onestà niente sorprese..sono sempre quelli "tecnicamente" messi..dagli stessi le scatole cinesi avanzano..Morando.
Inviato il 13 febbraio a 15:49
Una manifestazione condotta dal pulpito di un comunista fortunatamente mancato, travestito da intellettuale, cosi presuntuoso da tentare un passo più lungo della sua piccola gamba e senza essere visibilmente abbastanza ferrato in materia, prova a commentare Kant, nel mediocre tentativo di deridere Umberto Eco un intellettuale vero che – fortunatamente a suo esclusivo dire – del filosofo tedesco non avrebbe capito nulla. Questa pietosa rappresentazione nel corso di una manifestazione, che tollera ovviamente la presenza di un cartello che recita: “Santoro, Travaglio, Lerner, Fazio, Floris pezzi di merda” – esprimendo in questo caso la propria autentica cultura facile a capirsi – che offendendo la libertà di stampa e di pensiero – (anche con offese da regime di terzo mondo indirizzate a Corrado Formigli) – si avvale della legittima presenza dello stesso ministro della Repubblica che tutta l’Italia ha già visto e sentito insultare pubblicamente lo studente di Scienze Politiche Luca Cafagna intervenuto alla trasmissione Annozero del 16 dicembre per esprimere le proprie idee, tutto questo non è un casuale incidente prodotto da una casuale imprevedibile tensione, ma una anacronistica inquietante realtà che non ha bisogno di ulteriori commenti, ma soltanto di elementari riflessioni, infatti, se al governo così piace e “serve” – con le virgolette e senza le virgolette – tutto questo, non è un brutto sogno, questo signore potrebbe trovare un seguito di persone fragili con identiche vedute culturali e con identico intelletto fatto di quella trasparente prepotenza, di cui la storia è dolorosamente ricca, riflettiamo!.