Ho sempre pensato che la vita sia un insieme di esperienze. Per questo ho cercato, e cerco per quanto possibile, di vivere esperienze rispetto a possedere cose. Da tanti anni, utilizzando i primi canali internet low cost, una delle mie passioni è viaggiare. Non vale dire che ormai ci sono ristoranti etnici a pochi passi o che ormai con il web si può vedere qualsiasi meta dall'altra parte del mondo o fare visite virtuali nei musei. Non è, e non sarà mai, la stessa cosa. Non sarà mai lo stesso sapore, non ci saranno gli odori dei luoghi, non avremo la possibilità di parlare con le persone che vivono lì e tanto altro ancora.
Per questo continuiamo a viaggiare anche con nostra figlia piccola, ovviamente con mete più adatte alle nuove esigenze della famiglia.Mi viene da sorridere quando troviamo nel fresco di parchi cittadini, vicino a qualche passo montano o in mezzo alla campagna strutture simili a quelle che abbiamo a pochi metri da casa. D'altronde un'altalena è uguale in qualsiasi parte del mondo.Ma questo, dal mio punto di vista, non costituisce un buon motivo per non muoversi con i bambini.L'obiettivo del viaggio non è raggiungere quell'altalena a chissà quanti chilometri di distanza ma è il viaggio in sé e nell'esperienza stessa di viaggiare. Di sperimentare nuove esperienze, di staccare dalla quotidianità, dal ricaricare le batterie di tutta la famiglia.Sentire parlare una lingua diversa alla propria e imparare le prime parole, prendere nuovi mezzi di trasporto come la funivia, cogliere l'occasione del navigatore dell'auto per imparare definitivamente le direzioni destra e sinistra, muoversi con l'ascensore, aprire le porte con la chiave elettronica, provare sapori nuovi, vedere tante facce nuove, ascoltare musica... e tanto altro ancora.