Passi agitati in questa notte senza respiri. Aspetto di vederti arrivare, di
entrare nella mia camera dicendomi di dimenticare tutto quello che non abbiamo
avuto il tempo di essere.
Passi nelle ombre frastagliate di me. Sospesi sui riflessi di una luna che ha
scelto di essere a metà e di vestirsi di nuvole e sogni. Quelli che vorrei
regalarti, posando le mie labbra sulle tue, cancellando tutti i nostri errori.
Passi muti. Sto ballando ad occhi chiusi per sentirti ancora qui, accanto a me,
come se nel nostro mondo non dovesse contare altro. Il tuo nome me lo sono
cucito addosso e sanguina dalle mie braccia e da ogni mio singolo fiato.
Mani, le mie, ti cercano a ogni movimento, strappano l'oscurità e il
silenzio, chiedono di te, ingannandomi che ci sia ancora un tempo per noi. Giorni
da condividere, silenzi da conservare sui nostri palmi. Ore da imprigionare e
da non fare scorrere perché poi sarei costretta a vivere la tua assenza.
Mani sul mio viso e passi immobili. Smetto di danzare ma mantengo gli occhi
chiusi. È più semplice così, stare ferma e dirti addio,
lentamente, lasciando alle mie emozioni il compito di scivolare altrove e
di portarsi dietro i tuoi occhi di miele. Chi siamo stati, chi vogliamo
tornare a essere, chi non saremo più, chi possiamo diventare.
Braccia intorno al mio ventre e gambe a terra, in ginocchio. Rattrappita mi
permetto di piangere e di aspettarti oggi come ieri e per sempre. Non importa
quanto durerà questa notte, io resterò perché so che tornerai, anche se ti dico
addio.
Foto
Carvingbackbone
Magazine Talenti
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