- Pubblicato Martedì, 09 Settembre 2014 21:49
- Scritto da Elisabetta Bonora
Credit: Noah Kroese, I.NK
Analizzando le immagini scattate dalla sonda della NASA Galileo tra il 1995 e il 2003, gli scienziati hanno individuato movimenti che suggeriscono un'attività di tettonica a placche su Europa, la luna di Giove.
La tettonica a placche (o a zolle) è una teoria ben nota sulla Terra ma, a parte qualche supposizione per il passato di Marte, non è mai stata direttamente osservata su altri mondi.
La superficie di Europa è relativamente giovane, 40 - 90 milioni di anni, ed abbastanza elaborata.
I ricercatori avevano notato nuovo materiale risalire in superficie ma, fino ad ora, non era stato individuato alcun meccanismo che facesse muovere il materiale più vecchio verso l'interno ghiacciato o verso l'oceano sotterraneo.
Ma, esaminando le immagini scattate da Galileo nei primi anni 2000, i geologi planetari Simon Kattenhorn della University of Idaho, Mosca, e Louise Prockter della Johns Hopkins University Applied Physics Laboratory a Laurel, nel Maryland, hanno scoperto insoliti confini geologici.
"Siamo stati perplessi per anni su come si formava questo nuovo terreno", ha detto Prockter. "Ora, pensiamo finalmente di avere la risposta".
La tettonica a zolle è il modello sulla dinamica della Terra in base al quale lo strato esterno del nostro pianeta è formato da lastre e blocchi che si muovono formando montagne, generando terremoti ed eruzioni vulcaniche.
Sulla Terra, quando si forma nuovo materiale nelle dorsali medio-oceaniche, il vecchio viene distribuito in zone di subduzione, regioni in cui due placche tettoniche convergono. Ma niente del genere era stato visto su Europa.
Kattenhorn e Prock hanno ricostruito la posizione originale dei blocchi della superficie del satellite gioviano, come fosse un puzzle.
Confrontato le immagini, si sono resi conto che mancavano all'appello circa 20.000 chilometri quadrati nelle alte latitudini settentrionali della luna. Il terreno mancate si era spostato sotto al primo: la lastra prevalente mostrava vulcani di ghiaccio mentre quella sprofondata era piuttosto liscia ed era scivolata verso il basso invece di accartocciarsi.
Gli scienziati ritengono che la zona in subduzione sia stata assorbita nel guscio di ghiaccio di Europa, che può essere spesso fino a circa 30 chilometri, invece di essere sprofondata nell'oceano sottostante.
"Europa può essere più simile alla Terra di quanto avessimo immaginato, disponendo di un sistema tettonico a placche globale", dice Kattenhorn. "Non solo questa scoperta la rende uno dei corpi geologicamente più interessanti del Sistema Solare, ma implica anche una comunicazione bidirezionale tra l'esterno e l'interno - un modo per spostare il materiale dalla superficie in mare - un processo che ha implicazioni significative per il potenziale di Europa come mondo abitabile".
I risultati del team compaiono nell'edizione online di domenica scorsa della rivista Nature Geoscience.
Evidence for subduction in the ice shell of Europa [abstract]
Jupiter’s icy moon Europa has one of the youngest planetary surfaces in the Solar System, implying rapid recycling by some mechanism. Despite ubiquitous extension and creation of new surface area at dilational bands that resemble terrestrial mid-ocean spreading zones, there is little evidence of large-scale contraction to balance the observed extension or to recycle ageing terrains. We address this enigma by presenting several lines of evidence that subduction may be recycling surface material into the interior of Europa’s ice shell. Using Galileo spacecraft images, we produce a tectonic reconstruction of geologic features across a 134,000 km2 region of Europa and find, in addition to dilational band spreading, evidence for transform motions along prominent strike-slip faults, as well as the removal of approximately 20,000 km2 of the surface along a discrete tabular zone. We interpret this zone as a subduction-like convergent boundary that abruptly truncates older geological features and is flanked by potential cryolavas on the overriding ice. We propose that Europa’s ice shell has a brittle, mobile, plate-like system above convecting warmer ice. Hence, Europa may be the only Solar System body other than Earth to exhibit a system of plate tectonics.