De Pins accentua al massimo questa caratteristica e descrive quel tipo di granchi come incacapici di cambiare traiettoria a causa della forma quadrata del loro carapace e quindi costretti a camminare sempre sulla stessa linea per tutta la vita. Dal momento della loro nasciata, in base al luogo dove nascono, tali granchi possono scegliere se andare a destra o a sinistra percorrendo una traettoria che non può cambiare e che potrebbe portarli a fare il giro della terra fino a tornare al loro punto di origine. Questa idea viene usata dall'autore in maniera intelligente per creare una serie di situazioni paradossali e divertenti che da sole valgono la lettura. Come la storia del granchio sfortunato che è nato tra due alti scogli vicini, uno alla sua destra e uno alla sua sinistra, e non può far altro nella vita che camminare avanti e indietro tra quegli scogli che distano, sì e no, un metro. Oppure le spiegazioni di quanto sia difficile per un granchio trovare l'amore vero, visto che se la sua bella è nata su una linea parallela alla sua, i due sono destinati a non incontrarsi mai.
Ovviamente i protagonisti della storia sono i granchi ed in particolare tre granchietti della specie dei Pachygrapsi Marmorati che, infelici per la loro condizione, e rendendosi conto di essere la spiecie peggio posizionata nella scala gerarchica delle specie marine, decidono di provare a cambiare le cose e adottano uno stratagemma singolare per poter viaggiare in tutte le direzioni. Nel frattempo due insoliti documentaristi stanno girando un documentario proprio su questa strana razza di granchi, convinti che da loro dipendano le sorti del mondo intero.
Con questa opera, De pins, che già aveva abbandonato il fumetto a strisce con Zombillénium (che non ho ancora comprato, ma lo farò al più presto), dimostra di non essersi adagiato sulla fama per il riuscitissimo Pechés Mignons e di avere la stoffa per poter fare tantissimo altro. In questa storia inoltre, benché il tratto del disegno sia riconoscibilissimo, ha apportato delle modifiche al suo modo di disegnare adottando uno stile più spigoloso, rispetto alle rotondità delle precedenti opere, che si adatta perfettamente alle situazioni e ai personaggio di questa bande dessinée: i granchi dal carapace quadrato. De Pins è voluto rimanere sempre nel campo del fumetto umoristico, ma con questa nuova opera, che non credo sia ancora stata tradotta in italiano, da prova di abbracciare anche altre tematiche e non mi sorprenderebbe affatto vederlo, prima o poi, avventurarsi anche in storie più seriose. Nel frattempo avrà il suo bel da fare visto che è già al lavoro sui prossimi due volumi di questa serie: "L'empire des Crabes" (L'impero dei Granchi) e "La Revolution des Crabes" (La Rivoluzione dei Granchi).