In Italia “c’è una carenza di politiche nazionali sulle città, cioè una visione generale di sviluppo urbano che parta dal Centro. Governo e Parlamento devono recuperare al più presto questa programmazione”. E’ quanto chiede il segretario generale dell’Anci, Veronica Nicotra, intervenuta a Roma, al convegno “Gestire le città – La risorsa-territorio per un new deal italiano” promosso, oggi a Roma, dall’Osservatorio Risorsa Patrimonio-Italia e dal Gruppo 24 ore.
Il presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche, Luigi Nicolais (ANSA/CLAUDIO PERI)
Anci: “In Italia carenza di politiche nazionale sulle città, necessario recuperare programmazione”. Parlando di Pubblica amministrazione locale, Nicotra ha detto che “il cambiamento profondo non è più rinviabile. Già da tempo – ha ricordato – in collaborazione con il Ministero della Funzione pubblica e con Palazzo Chigi, si stanno infittendo le valutazioni per arrivare, dopo l’approvazione dei decreti attuativi della Legge Madia, alla messa a punto degli aspetti che permetteranno il nuovo assetto e l’ammodernamento del sistema dei comuni: dalla riorganizzazione delle funzioni, anche in relazione a innovative strumentazioni, alle forme di aggregazione dei comuni, dalle responsabilità locali dei bilanci al rapporto più diretto tra risorse/fiscalità/servizi. L’impegno è assiduo, ma per agire bene, data la complessità e l’articolazione della questione, occorre decidere con prudenza”.
Cantone, rilancio se regole chiare tra Pa e privato. “La partnership pubblico-privato, in una fase economica con minori disponibilità di fondi pubblici, diventa uno strumento indispensabile per rimettere in moto il sistema dell’edilizia. Ma anche in questo caso vanno rispettate tutte le regole, con chiarezza fin dal principio”. Lo ha detto il presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione, Raffaele Cantone, durante il convegno “Gestire le città – La risorsa-territorio per un new deal italiano” promosso oggi a Roma dall’Osservatorio Risorsa Patrimonio-Italia e dal Gruppo 24 ore Cantone ha invitato a “utilizzare nuovi strumenti di intervento nel settore del recupero urbano, con forte coinvolgimento dei cittadini e delle imprese, purché ciò avvenga muovendosi sui binari della trasparenza e nel rispetto delle regole di leale concorrenza”.
Realacci: non come passato, servono nuove politiche. “Sappiamo che l’edilizia è il volano dell’economia, ma non può essere la stessa del passato. Dobbiamo uscire dalla crisi con un cambiamento: puntare su politiche organiche di riqualificazione urbana è strategico sia come azione anticiclica, che come azione per migliorare un patrimonio edilizio di scarsa qualità e sicurezza, rendendo più belle e vivibili le nostre città”. Ne è convinto il presidente della commissione Ambiente della Camera, Ermete Realacci, intervenuto oggi al convegno “Gestire le città – La risorsa-territorio per un new deal italiano” promosso dall’Osservatorio Risorsa Patrimonio-Italia e dal Gruppo 24 ore.
Romeo, territorio paralizzato da distorsioni mercato. “Ci sono margini straordinari per la ripresa di tutto il comparto” dell’edilizia e del real estate. “Ma servono idee per recuperare le risorse inesplorate e in particolare il territorio, paralizzato da politiche prive di visioni, dalla farraginosità della Pubblica amministrazione, ma anche da gravi distorsioni del mercato, provocata da Fondi Immobiliari e Sgr”. Lo ha detto il presidente dell’Osservatorio Risorsa Patrimonio-Italia, Alfredo Romeo, in apertura del convegno “Gestire le città – La risorsa-territorio per un new deal italiano”, promosso dall’Osservatorio e dal Gruppo 24 ore Secondo Romeo, Fondi immobiliari e Sgr invece di “investire per le valorizzazioni, si comportano come banali ‘amministratori di condominio’ e non puntano sui professionisti del Property e del Facility Management, portando danni gravissimi al Mercato e ai risparmiatori. Sono queste pastoie, questi continui veti incrociati che per esempio hanno vanificato, tranne rare eccezioni, i grandi piani di dismissione dei beni pubblici. Un vulnus per il nostro Paese, che tale rimarrà se non si gioca la partita delle dismissioni trasformandola nella partita delle valorizzazioni”.
Reggi, servono progetti unitari territorio-Stato. “Il territorio assieme allo Stato deve valorizzare al meglio il patrimonio” a disposizione. I progetti di valorizzazione devono essere “unitari”. Lo ha detto il direttore generale dell’Agenzia del Demanio, Roberto Reggi, in occasione del convegno “Gestire le città – La risorsa-territorio per un new deal italiano” promosso dall’Osservatorio Risorsa Patrimonio-Italia e dal Gruppo 24 ore. “L’Agenzia – ha ricordato Reggi – gestisce oltre 47 mila beni di proprietà dello Stato per un valore complessivo di circa 60 miliardi di euro con un obiettivo ben preciso: valorizzare, razionalizzare e rendere più efficienti gli immobili dal punto di vista energetico, tecnologico e del benessere degli occupanti. Utilizza poi quelli non più strategici per l’uso pubblico al fine di ridurre la spesa dello Stato e generare valore economico, sociale e culturale per il Paese. Circa l’80%, in valore, di questo patrimonio gestito è costituito da edifici usati dalle amministrazioni dello Stato su cui si stanno attuando operazioni di razionalizzazione, come quella del Federal Building, per abbattere gli sprechi, contenere i costi e offrire un servizio migliore ai cittadini”.
Nicolais, ricerca essenziale per riorganizzare città. “Anche alla luce dei cambiamenti che stiamo vivendo, spesso la ricerca multidisciplinare diventa essenziale per riorganizzare le città”. La ricerca è “l’elemento fondamentale per la competitività” di un paese è il “nostro Governo deve rendersene conto”. Per questo la sfida a cui sono chiamati politici, imprenditori, scienziati, artisti e designer, secondo il presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche, Luigi Nicolais, è “ripensare i progetti per la città e il territorio costruendo intelligenti armonie”. Bisogna saper “raccogliere e vincere questa sfida”, ha detto Nicolais, in occasione del convegno “Gestire le città – La risorsa-territorio per un new deal italiano”, promosso dall’Osservatorio Risorsa Patrimonio-Italia e dal Gruppo 24 ore. (ANSA)