PC
TESTATO SU
PC
Genere: Strategia
Sviluppatore: CreativeForge Games
Produttore: Paradox Interactive, Plug In Digital
Distributore: Digitale
Lingua: Inglese
Giocatori: 1
Data di uscita: 23/09/2014
Longevo Non è un vero strategico
Doppiatori d'alto calibro Pochissima libertà d'azione e scarsa varietà di astronavi
Missioni ripetitive
Ancient Space si pone come uno strategico in tempo reale totalmente story-driven ambientato nello spazio profondo, in cui la nostra missione principale consisterà nello scoprire cosa è successo alla spedizione che ci ha preceduto, combattendo contro una sconosciuta minaccia aliena in epiche battaglie… O almeno queste sono le premesse dietro al nuovo RTS di casa Paradox Interactive, purtroppo, nonostante un cast di doppiatori davvero stellare e veterano di serie come Star Trek e Battlestar Galactica, il prodotto finale non presenta una trama degna dei più famosi show televisivi a tema sci-fi, ma risulta un semplice palliativo in grado di riempire i vuoti tra una missione e l’altra e, problema ancora più grave, il gameplay di strategico ha ben poco e quel poco che c’è non risulta funzionale.
Il tower defense che voleva essere uno strategicoIl principale problema di Ancient Space è che non è un strategico come ci si aspetta e ciò è causa di molti diversi fattori. In primis, per un gioco ambientato nell’infinità dello spazio, le aree delle missioni sono davvero troppo piccole e anguste, inoltre a peggiorare la situazione è una suddivisione dell’area di gioco in settori limitati e raggiungibili solo attraverso dei portali. Se vi state chiedendo dove sia il problema di tale organizzazione della mappa di gioco è presto detto, in molte missioni i settori sono collegati in maniera totalmente lineare e quando sarà invece possibile muoversi liberamente tra più settori non si può minimamente pensare di dividere la flotta tra i vari settori, sia perché andare oltre le 20 unità (e alcune astronavi più grandi occupano più di una unità) non è possibile se non in qualche missione (e con poche unità in un settore controllato dai nemici si fa in fretta a perdere le proprie astronavi), sia, e arriviamo al secondo problema, per la telecamera che non riesce a fornire una visuale “giusta” del campo di battaglia. Questo accade perché nonostante gli sviluppatori abbiano deciso di far sì che il giocatore potesse muovere le astronavi solo in due dimensioni, il mondo di gioco si presenta in 3D e le nostre unità sono in grado di spostarsi automaticamente sia in alto che in basso, quindi spesso da una certa angolazione alcune unità spariscono dal campo visiso e restano inutilizzate, oppure a causa della prospettiva non si capisce dove siano i nemici rispetto a noi e viceversa; come se non bastasse, per riempire il mondo di gioco è possibile trovare degli enormi muri/asteroidi/strutture, usati spesso per definire un percorso, che oltre a causare non troppo esilaranti bug con astronavi che, anziché evitare l’ostacolo ci vanno addosso e iniziano a girare su loro stesse restando così bloccate, coprono troppo spesso la visuale e lasciano in vista solo le icone delle nostre unità, quando sarebbe bastato fare in modo che gli ostacoli diventassero parzialmente invisibili ogni volta che con la telecamera ci finiamo dentro.
Arriviamo al terzo e ultimo punto negativo (almeno tra i principali) che non rendono Ancient Space un vero RTS, ovvero la gestione della flotta e degli “edifici”. È bene dire fin da subito che non esistono edifici da costruire nel vero senso del termine o una gestione delle risorse approfondita, queste ultime si ricavano magicamente nel tempo o, più verosimilmente, dai relitti dei nemici e alleati che vengono distrutti e anche da stazioni costruite in particolari punti della mappa concentrati in diverse zone di ogni settore. In ogni settore è possibile costruire delle stazioni fisse potenziabili con torrette difensive, stazioni di riparazione o di controllo in grado di disabilitare i nemici, risultando spesso marginali, a meno che l’area di costruzione non permetta di ottenere risorse divise in due sole risorse: l’energia, fondamentale per costruire le astronavi e per aumentare il limite massimo di unità e una seconda, e il Tritium, praticamente inutile ai fini del gioco visto che, nonostante serva per la costruzione delle astronavi, è impossibile non averne, rendendo de facto l’energia l’unica risorsa da tenere d’occhio. Una volta ottenuta abbastanza energia si può mettere in costruzione un’astronave che verrà “partorita” dalla nostra unità principale; l’idea è comoda e utile e permette di avere truppe fresche in breve tempo durante la battaglia. Ogni astronave creata avrà una stazza (dalla S, piccola, fino alla XL) che ne definisce resistenza e velocità, oltre che forza d’attacco; questo, assieme alle abilità speciali di ogni astronave, rende il tutto più interessante anche grazie alla traiettoria che si colora di verde o di rosso, a seconda che l’attacco contro una certa unità sia o non sia efficace, così da selezionare intuitivamente chi attaccare. Purtroppo ciò è rovinato da una cattiva gestione delle astronavi che tranne la classica divisione in gruppi (utilizzando ‘CTRL+numero’) non permette, ad esempio, di selezionare velocemente le unità uguali o solo quelle efficaci contro un determinato tipo di nemico per poter dividere le unità in gruppi anche durante la battaglia, ovvero quando le astronavi distrutte vengono sostituite dalle nuove che non fanno parte di nessun gruppo, in modo da rendere i combattimenti molto meno confusionari, più immediati e anche più tattici, poiché, almeno alle difficoltà più basse, conviene selezionare ogni nave e attaccare i nemici uno alla volta, vanificando ogni tattica che, anche se presente e necessaria alle difficoltà maggiori – a causa di una gestione delle navi poco precisa e accentuata da una visuale poco comoda – risulta troppo frammentata e costringe a mettere spesso in pausa il gioco anche solo per riuscire a selezionare una unità nascosta dietro ad un’altra, difficile da selezionare anche a causa di icone e modelli delle astronavi troppo simili tra loro che non possono essere modificati esteticamente e mentre l’astronave principale ha a disposizione un gran numero di modifiche, tutte le altre devono accontentarsi di appena tre potenziamenti.
A ciò va infine aggiunta una bassa originalità nelle missioni che, nonostante siano abbastanza varie e diverse tra loro, vanno dal classico difendi il carico durante il tragitto (sembrava un tower defense più che uno strategico) fino a vai dal punto A al punto B o difendi l’area dall’attacco nemico, risultando prive di mordente anche a causa di una trama davvero piatta, il cui unico scopo è l’introdurre nuove missioni che nel complesso risultano longeve e in grado di intrattenere per 10-20 ore a seconda dell’abilità del giocatore e della difficoltà scelta. Il motore di gioco che regge tutto ciò non fa miracoli, ma è in grado di riprodurre senza tentennamenti, inammissibili visto l’esiguo numero di astronavi, strutture e oggetti a schermo, degli scorci di spazio abbastanza piacevoli, anche se piuttosto vuoti, che riescono a rendere le battaglie stellari vive grazie ai laser, ai missili e alle esplosioni che riempiono l’area dello scontro mentre le unità più piccole volteggiano attorno a quelle più grandi, risultando quindi uno degli aspetti più riusciti di questo titolo, che però non è in grado di evitare ridicole compenetrazioni tra le astronavi.
IN CONCLUSIONEAncient Space è un gioco riuscito a metà e forse anche meno. Nonostante le buone idee di fondo, il gioco risulta troppo guidato, con una trama banale e con un gameplay che non rappresenta uno dei migliori del suo genere. Risulta pur sempre godibile per gli amanti degli RTS sci-fi, grazie alla sua longevità e combattimenti tra astronavi resi abbastanza bene, ma se ne cercate uno profondo Ancient Space non è quello che fa per voi, vista la mancanza della gestione delle risorse e del territorio, oltre che il difficoltoso controllo della flotta. Un vero peccato, ma coi giusti accorgimenti e qualche update atto a migliorare principalmente il controllo delle proprie astronavi, Ancient Space potrebbe ottenere una sufficienza più che piena! ZVOTO 5.5