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Ancora a picco i titoli bancari
Il rialzo dei prezzi petroliferi ha salvato i titoli del comparto, per il resto solo ribassi, anzi, veri e propri crolli borsistici.
Ancora una seduta di passione per la Borsa italiana ormai nel mirino dei ribassisti. Tengo però a precisare che essere ribassisti è un diritto, non una colpa, anzi, visto che abbiamo un Governo di questo tipo, esser ribassisti … è un obbligo.
Il nostro indice principale da inizio anno ha perso il 15,1%, un ribasso superiore del 50% a quello fatto registrare dall’indice tedesco, il doppio rispetto alla Francia ed il triplo nei confronti dell’Inghilterra.
Ed ovviamente tutto ciò è dovuto al crollo verticale avuto dai nostri titoli bancari che anche oggi hanno trascorso una “giornata di passione”. Il mercato al momento ha bocciato senza appello l’accordo farsa fra Padoan e l’Ue che in pratica non sancisce la nascita di una Bad Bank, ma di una schifezza di derivati spazzatura.
Ed allora ecco il bilancio odierno per quanto riguarda il settore bancario: BpM (-9,81%), Banca MPS (-7,88%), Bper (-7,52%), Unicredit (-6,48%), Ubi Banca (-5,85%), Banco Popolare (-5,80%), Mediobanca (-5,47%) ed Intesa Sanpaolo (-5,06%). Definire un tale sfacelo uno “scivolone” è proprio un eufemismo.
Ed allora il nostro Ftse Mib (-3,49%) capirete bene che anche oggi è risultato il peggior indice del Vecchio Continente.
Ma il comparto bancario non è stato il solo a far segnare ribassi importanti, Fiat Chrysler (-7,19%), ad esempio, è tornata nuovamente sotto quota 6,5 euro, il titolo ha perso un quarto della propria capitalizzazione di Borsa soltanto da inizio anno. Stessa sorte per Unipol (-6,21%), si deve tornare al novembre 2014 per trovare una quotazione inferiore a quella odierna.
Seduta terribile anche per Telecom Italia (-5,97%), una azione dell’ex monopolista vale di nuovo meno di un euro.
E torna a scendere, dopo alcune sedute positive, anche Anima Holding (-5,37%) in una giornata che non poteva essere positiva per il comparto del risparmio gestito: Mediolanum (-3,97%) ed Azimut (-2,92%).
Positivi solo i titoli del comparto petrolifero: Saipem (+3,00%) si ferma su quota 0,5665 euro (ma i diritti quotano l’azione 0,483 euro), Tenaris (+0,32%) ed Eni (+0,23%).
Giancarlo Marcotti per Finanza In Chiaro