Il nucleo dell'educazione rimane nascosto nella fragile capacità di una relazione di aiuto che cerca di attraversare i segni che gli altri rimandano circa la propria vita nel tentativo di renderli costrutti reali, da usare in potenzialità ancora invisibili, tra un presente difficile da decifrare e portare ed un futuro aperto ad opzioni diverse ed alternative.
In questo spazio di tempo, di relazione e di scelta la tensione dell'educare intuisce percorsi, attiva pensieri, riscopre risorse, innesca processi.
Noi siamo educatori che ancora non sono stanchi di esserlo, per questo ci sbattiamo e della nostra passione facciamo una ragione di vita e usiamo le parole per agganciarle sempre alla vita e dipanare il filo del senso che ogni vita offre al mondo.