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Ancora contro la scuola

Creato il 19 settembre 2013 da Spaceoddity
Ci risiamo, perché non era ancora abbastanza. Ci risiamo, a chiedere un aumento delle ore di lavoro per gli insegnanti. Al MIUR (che non mi risulta abbia risposto non dico alla mia, ma a una qualsiasi delle molte lettere aperte che gli sono state recapitate) non importa nulla di quanto lavorino le persone, nessuno discute sul fatto che le 18 ore frontali sono solo la punta dell'iceberg, ma nessuno chiede di intensificare riunioni di dipartimento, impegni ad aggiornarsi, consigli di classe o altre amenità del genere (trasparenti agli occhi dei più): quello che chiedono è semplicemente che si lavori più a lungo in classe, naturalmente allo stesso stipendio o al massimo con differenze di stipendio irrisorie, così devono pagare meno insegnanti, meno contributi, non c'è altro, non c'è un alibi qualsiasi, c'è solo questo. Perché, porca miseria, in tutti gli altri settori ci si riesce, ma dove si tratta di persone, non si riesce a sostituire la forza lavoro con macchinari adeguati. Soprattutto non c'è un tentativo che sia uno per buttare fuori quei colleghi che non fanno nulla, su questo ci si arrende volentieri un sindacalismo becero e schizofrenico che preferisce l'uguaglianza di tutti i professori davanti alla legge rispetto al contenuto e al senso di un lavoro: per carità, un professore non si tocca, anche se pessimo, perché è un professore. Poi, però, la classe insegnante nel suo insieme "pazienza", "non si poteva far altro". Ogni tanto con un pallido "perché in Europa...".
Ancora contro la scuolaMa in Europa la scuola è ben altro. E se in Europa gli insegnanti non sono armati e non sono litigiosi è perché altri governi pensano alla scuola, non a ridurre i costi. Ovvero: in Europa gli insegnanti si armano e litigano compatti perché nessuno si diverte con il divide et impera. Nessuno moltiplica concorsi e graduatorie per centellinare i posti che intanto si riducono sempre più, nessuno promette milioni di posti di lavoro per guadagnare i voti di chi, di quel lavoro, non sa nulla e pensa già che noi insegnanti siamo improduttivi. Perché basta avere messo un piede a scuola cercando di capire come funziona per aver chiaro che dietro il MIUR c'è solo un tipo di ricerca: quella del denaro. Ormai è diventato solo un'arma - di destra e di sinistra - per dissanguare la scuola. E mi piacerebbe pensare che dietro ci sia un'idea, un progetto di impoverire la società, ormai sogno un progetto contro la scuola, sarebbe la prima cosa che si fa avendo la scuola in mente da moltissimi anni in qua; ma si tratta di puri calcoli: la scuola costa e basta. La scuola deve diventare un supermercato di progetti e altre amenità non educative perché un supermercato è il regno dei consumatori, e i consumatori presto o tardi, in contanti o a rate pagano, what else?, mentre un istituto educativo va finanziato.
Questo significa puntare sulle persone, sulla loro ricchezza personale, questo significa incoraggiare a fare di più e meglio.
Per favore smantelliamo subito la scuola statale. Ma subito, non "tranquillo, ci stiamo pensando".

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