Ancora indifferenza, sofferenza. La cultura d'oggi coltiva l'omertà, il silenzio, la diffidenza. Ancora atteggiamenti discutibili e impressionanti. Un banale litigio alla stazione della metro, forse per una coda non rispettata. Un giovane romano di appena vent'anni dà un pugno in pieno volto ad una rumena di 32 anni, infermiera professionale, quindi affermata nella società. Un'esplosione violenta di fronte ad un futile motivo. Perché? Ma ciò che colpisce maggiormente, è l'indifferenza della gente che, invece di soccorrere la donna, passava come se niente fosse accanto al suo corpo...
Indifferenza, relativismo, paura... tutti lati oscuri della nostra società che ci portano ad allontanarci sempre di più dai valori fondanti la nostra esistenza. Grande città? Questo può essere una scusante? Mah... Non ho parole. Io penso che l'indifferenza sia generata da sentimenti che nemmeno osiamo pronunciare, come egoismo. Tante volte siamo egoisti anche nei confronti dei nostri fratelli che ci vivono accanto, senza andare a pescare questi episodi eclatanti che suscitano disgusto e disapprovazione. Non ci curiamo della sua sofferenza, ci sentiamo indifferenti e siamo mossi da invidia, gelosia e diffidenza. Sono sentimenti orribili ma così vicini alla nostra realtà di ogni giorno.